Cronaca

La richiesta dell’on. Napoli: “un’indagine sulla Procura”

Un’indagine ministeriale sulla Procura della Repubblica di Crotone per chiarire fino in fondo i rapporti che intercorrevano tra il magistrato Franco Tricoli, che ha guidato quell’ufficio fino al 16 agosto scorso, e l’imprenditore Raffaele Vrenna, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a 4 anni di reclusione, la cui moglie è stata per anni segretaria dello stesso procuratore Tricoli. E’ quanto chiede l’on.

Un’indagine ministeriale sulla Procura della Repubblica di Crotone per chiarire fino in fondo i rapporti che intercorrevano tra il magistrato Franco Tricoli, che ha guidato quell’ufficio fino al 16 agosto scorso, e l’imprenditore Raffaele Vrenna, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a 4 anni di reclusione, la cui moglie è stata per anni segretaria dello stesso procuratore Tricoli. E’ quanto chiede l’on. Angela Napoli in una interrogazione a risposta scritta rivolta ai ministri della Giustizia, dell’Interno e dell’Ambiente.
La parlamentare di An ripercorre le vicende degli ultimi mesi ricordando che dopo la condanna inflitta a Vrenna nel processo ‘Puma’, il Prefetto di Crotone ha “comunicato agli enti calabresi che avevano il contratto con le ditte di smaltimento rifiuti di proprietà dell’imprenditore crotonese, che questi non era più in possesso dei requisiti per ottenere la certificazione antimafia”; di conseguenza “Vrenna ha deciso di cedere tutte le sue quote di partecipazione nelle società Sovreco, Salvaguardia Ambientale, Mida e Football Club Crotone”, quindi è stata costituita “una società ‘Trust’ che gestisse in maniera separata il patrimonio senza venirne in possesso” ed è stata diffusa la notizia che “il Procuratore della Repubblica di Crotone, Franco Tricoli (la cui segretaria, Patrizia Comito, è moglie di Raffaele Vrenna) avrebbe assunto la figura di ‘blind Trust’, di fatto solo ‘Trust’, del gruppo Vrenna”. A questo punto l’on. Napoli rileva che “il Procuratore della Repubblica di Crotone guidava ancora, in quel momento, l’Ufficio presso il quale lavora il magistrato Pierpaolo Bruni, Pm nel processo ‘Puma’ contro l’imprenditore Raffaele Vrenna; di fatto, il Procuratore Tricoli, in data 08.08.2008 ha inoltrato domanda di collocamento in pensione ed il 18.08.2008 è stato collocato in pensione ed ha assunto l’incarico di presidente del ‘trust’ che il gruppo Vrenna ha inteso realizzare per sottrarsi alle conseguenze insite nella condanna a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa di Raffaele Vrenna; ad avviso dell’interrogante appare anomala la scelta del Procuratore Tricoli nel lasciare l’Ufficio della Procura per assumere, senza soluzione di continuità, l’incarico di garante di una società che il suo stesso Ufficio ha messo al centro delle proprie indagini, fino ad ottenerne la condanna del maggiore azionista; l’interrogante ritiene, altresì, di dover puntualizzare la stranezza dell’incarico assunto dall’ex Procuratore Tricoli, il quale ha avuto al suo fianco, come segretaria, la moglie di Raffaele Vrenna, affidataria di alcune quote, cedute dal marito, della società ‘Sovreco’, ed ancora oggi rimasta quale cancelliere, all’interno della Procura di Crotone”.
In definitiva, dopo aver ricordato che “nei primi giorni del corrente mese di settembre 2008 i Carabinieri di Crotone, su delega della Procura, hanno acquisito in Prefettura tutti gli atti antimafia relativi alle società di Vrenna”, l’on. Napoli chiede “se il Ministro della Giustizia non ritenga di dover avviare un’adeguata e straordinaria indagine nella Procura di Crotone, che aveva a capo, fino al 16 agosto 2008, proprio il Procuratore Tricoli”. E ancora chiede di sapere “se risultano negli anni iscritte in quella Procura tutte le notizie di reato; le motivazioni che hanno portato il Procuratore Tricoli a rimanere a capo della stessa Procura della Repubblica di Crotone per ben nove anni; in che data il Procuratore Tricoli ha effettivamente accettato di diventare fiduciario delle società del gruppo Vrenna; se corrisponde al vero che il figlio del Procuratore Tricoli, avvocato Luca Alberto Tricoli, sia stato legale della famiglia Vrenna o di altre società collegate alla stessa famiglia; qual è la reale composizione societaria delle società del gruppo Vrenna, dopo la cessione delle quote da parte di Raffaele Vrenna; se è stata avviata qualche procedura di trasferimento dalla Procura di Crotone, per incompatibilità ambientale, della signora Comito Patrizia, moglie di Raffaele Vrenna e azionista delle società delle quali il marito era proprietario prima della condanna; se non ritengano che le società di Raffaele Vrenna debbano essere sottoposte al sequestro, a norma delle leggi antimafia”.