Cronaca

I bus invadono la città, protesta degli autisti

Traffico nel caos lunedì 10, per diverse ore, per la protesta dei lavoratori del gruppo Romano, in particolare della società ‘Romano autolinee regionali’ (l’altra è la F.lli Romano spa) che opera nell’ambito del trasporto pubblico locale. Nel tardo pomeriggio autisti e ‘controllori’ - è di circa 300 dipendenti la forza lavoro del gruppo - hanno in pratica paralizzato il centro di Crotone con una quindicina di pullman fermi per protesta, poiché non è stato corrisposto loro l’ultimo stipendio, da piazza Pitagora fino al palazzo della Provincia (su via Nicoletta) e da piazza della Resistenza fino all’incrocio con corso Mazzini.

Traffico nel caos lunedì 10, per diverse ore, per la protesta dei lavoratori del gruppo Romano, in particolare della società ‘Romano autolinee regionali’ (l’altra è la F.lli Romano spa) che opera nell’ambito del trasporto pubblico locale. Nel tardo pomeriggio autisti e ‘controllori’ – è di circa 300 dipendenti la forza lavoro del gruppo – hanno in pratica paralizzato il centro di Crotone con una quindicina di pullman fermi per protesta, poiché non è stato corrisposto loro l’ultimo stipendio, da piazza Pitagora fino al palazzo della Provincia (su via Nicoletta) e da piazza della Resistenza fino all’incrocio con corso Mazzini. Il blocco è stato tolto solo intorno alle 21.30.
L’eclatante manifestazione, decisa spontaneamente dall’assemblea dei lavoratori, è avvenuta nella giornata di sciopero nazionale proclamata dai sindacati degli autoferrotranvieri e dei ferrovieri, che rivendicano nel rinnovo del contratto l’introduzione dell’innovazione normativa del contratto unico della mobilità nel settore trasporti. In questo contesto si inseriscono anche le motivazioni locali della protesta intrapresa autonomamente dai lavoratori del gruppo Romano e che è sfociata, lunedì, nel blocco delle corse anche nella fascia di garanzia serale (dalle ore 18 alle 21).
“Oggi (lunedì 10, ndr) è giorno di paga ma l’azienda – spiega Pasquale Mungari, segretario provinciale della Cisal – ha comunicato che non può pagare gli stipendi né è in grado di dire quando sarà nelle condizioni di farlo, per la grave crisi di liquidità in cui si trova a causa della mancata erogazione da parte della Regione dei fondi trimestrali per il servizio pubblico locale; fondi che prevalentemente servono proprio per pagare gli stipendi”.
Il blocco dei pagamenti da parte della Regione alle aziende concessionarie del trasporto pubblico locale di tutta la Calabria, con la sola eccezione dell’azienda Atam di Reggio Calabria, è maturato in un contesto di conflittualità tra l’ente e le aziende sul contratto di servizio per l’anno in corso. Strumento interlocutorio per l’affidamento del servizio in attesa della riforma con la messa a gara delle concessioni, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno, il contratto di servizio proposto dalla Regione nel luglio scorso non è stato sottoscritto da nessuna delle aziende che effettuano il trasporto pubblico locale, poiché contestano tanto le condizioni normative ed economiche proposte dalla Regione, quanto la validità retroattiva al primo gennaio 2008.
Le aziende, per il tramite dell’associazione di categoria datoriale, l’Anav, sin da metà ottobre – periodo di erogazione della quarta trimestralità a titolo di acconto – definiscono il blocco imposto dalla Regione come un mezzo “per costringere le imprese a sottoscrivere un contratto di servizio pregiudizievole dei diritti delle imprese esecutrici dei servizi, privo di qualsiasi preliminare e necessaria pattuizione”. Anzi, hanno fatto presente all’assessorato ai Trasporti che la legge regionale di settore 18/2006 “prevede espressamente e chiaramente che nelle more della stipula del contratto debbano essere erogati i corrispettivi contributi alle aziende esercenti i servizi”, essendo la normativa “chiaramente ispirata ad evitare l’interruzione dei servizi”. L’Anav, inoltre, denuncia l’“evidente disparità di trattamento a danno delle altre aziende della regione” per il fatto che “all’azienda Atam di Reggio Calabria è stata già da tempo erogata” la trimestrale negata alle altre.
Riguardo al braccio di ferro specifico tra la sezione regionale dell’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav) e la Regione, Antonio Amato, segretario generale regionale della Fit-Cisl, nel piazzale antistante la costruenda stazione degli autobus del gruppo Romano nel quartiere fondo Gesù di Crotone, ha provato ad invitare i lavoratori alla moderazione. “La disputa tra Anav e Regione, che finora hanno tenuto alla porta il sindacato dei lavoratori dalla trattativa, fa preoccupare il sindacato – ha dichiarato – non tanto per il merito quanto perché viene messo in discussione il diritto al salario dei lavoratori che si tenta anzi di utilizzare come massa di manovra. La Regione – ha aggiunto – deve recuperare il ritardo nel processo di riforma del trasporto pubblico locale, che prevede la messa a gara dei servizi, ma nel frattempo Cgil, Cisl e Uil hanno già manifestato ai prefetti l’emergenza sociale che si prospetta e chiesto un loro intervento per garantire il diritto al lavoro ed al salario di circa tremila lavoratori del settore”.