Cronaca

Precari della scuola: indennità ai docenti

La norma sui docenti precari è stata approvata dal Consiglio dei ministri il 9 settembre scorso e sarà inserita nel decreto legge Ronchi in materia ambientale. Li chiamano contratti di disponibilità e a coloro i quali, quest’anno, non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato sarà corrisposta un’indennità di disoccupazione sulla base di un accordo stipulato tra il Miur, il ministero del Welfare e l’Inps. Si prevede che siano 12-13 mila i docenti a cui non è stato rinnovato il contratto; sono quelli che lo scorso anno hanno avuto l’incarico annuale e rientrano nella norma salva-precari. Si fa per dire. Loro, però, non rappresentano l’intero popolo del precari italiani. A casa, senza incarico, ci sono anche quelli che già lo scorso anno non avevano lavorato e per questo motivo non avranno diritto all’indennità di disoccupazione. I sindacati, come spesso accade negli ultimi tempi, sono divisi.

La norma sui docenti precari è stata approvata dal Consiglio dei ministri il 9 settembre scorso e sarà inserita nel decreto legge Ronchi in materia ambientale.
Li chiamano contratti di disponibilità e a coloro i quali, quest’anno, non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato sarà corrisposta un’indennità di disoccupazione sulla base di un accordo stipulato tra il Miur, il ministero del Welfare e l’Inps. Si prevede che siano 12-13 mila i docenti a cui non è stato rinnovato il contratto; sono quelli che lo scorso anno hanno avuto l’incarico annuale e rientrano nella norma salva-precari. Si fa per dire. Loro, però, non rappresentano l’intero popolo del precari italiani. A casa, senza incarico, ci sono anche quelli che già lo scorso anno non avevano lavorato e per questo motivo non avranno diritto all’indennità di disoccupazione.
I sindacati, come spesso accade negli ultimi tempi, sono divisi. Cisl, Uil e Snals hanno approvato la norma, sebbene abbiano chiesto il nuovo piano di assunzioni. Flc Cgil l’ha definita una “soluzione parziale, insufficiente e iniqua”. Una soluzione, per i comitati dei precari, che non risolve l’emergenza, ma sono solo un palliativo. È un ammortizzatore sociale che durerà otto mesi, dodici per i docenti che hanno superato la soglia dei 50 anni.
Secondo il comunicato del Governo, “il decreto, limitatamente all’anno scolastico 2009-2010, prevede che le supplenze temporanee siano assegnate, con precedenza assoluta, al personale docente già destinatario di supplenze annuali nel precedente anno scolastico”. Pertanto, nei periodi di insegnamento guadagneranno una cifra pari allo stipendio base, altrimenti una cifra di 886 euro lordi, pari circa a 600 euro al mese.
Secondo quella che il ministro Gelmini definisce una via preferenziale, i precari aventi diritto saranno impegnati, con priorità sugli altri precari che non hanno diritto all’indennità, in supplenze brevi, progetti educativi contro la dispersione scolastica, il sostegno ai più deboli, l’orientamento. I dirigenti, assegnando una supplenza, dovranno accertarsi che i docenti non siano impegnati in altro incarico. Il punteggio per le graduatorie, permanenti o a esaurimento, sarà maturato dagli interessati, ma non vi sarà alcun beneficio di anzianità.
Insomma la lotta continua. Nei prossimi giorni l’onda del precariato si mobiliterà ancora per l’avvio del nuovo anno scolastico. Per far sentire la voce di tutti e per far sì che non venga calpestata la loro dignità di lavoratori.
(m.r.p.)