Cronaca

Processo all’ex presidente Iritale

L’ex presidente della Provincia di Crotone Sergio Iritale dovrà affrontare un processo. Davanti ai giudici del Tribunale si dovrà difendere da una sfilza di accuse come l’abuso d’ufficio e il peculato, l’omissione di atti d’ufficio, la truffa e la frode in pubbliche forniture. Insomma, non proprio bazzecole, né semplici illeciti amministrativi come li aveva definiti al momento di ricevere l’avviso di garanzia. Alla sbarra, comunque, l’attuale consigliere provinciale Iritale sarà in buona compagnia; oltre la metà di quelle accuse, infatti, le condivide con il giornalista Elio Diogene.

L’ex presidente della Provincia di Crotone Sergio Iritale dovrà affrontare un processo. Davanti ai giudici del Tribunale si dovrà difendere da una sfilza di accuse come l’abuso d’ufficio e il peculato, l’omissione di atti d’ufficio, la truffa e la frode in pubbliche forniture. Insomma, non proprio bazzecole, né semplici illeciti amministrativi come li aveva definiti al momento di ricevere l’avviso di garanzia.
Alla sbarra, comunque, l’attuale consigliere provinciale Iritale sarà in buona compagnia; oltre la metà di quelle accuse, infatti, le condivide con il giornalista Elio Diogene. A insistere per il loro rinvio a giudizio, al termine della breve requisitoria pronunciata giovedì mattina, è stato il pubblico ministero Pierpaolo Bruni, titolare dell’indagine; richiesta accolta dal giudice dell’udienza preliminare Giulia Proto che ha fissato la data d’inizio del processo al prossimo 27 gennaio.
Iritale, presente in aula, è stato difeso dagli avvocati Pasquale Carolei e Pasquale Nicoletta. Assente, invece, Diogene, difeso dall’avvocato Mario Prato.
L’ex presidente della Provincia è imputato di abuso d’ufficio e peculato in relazione alla vicenda del ‘Maggio crotonese’, dal momento che il presidente Iritale, finanziando l’associazione per la realizzazione di manifestazioni musicali come il festival dell’Aurora, avrebbe finito per favorire l’amministratore Iritale. Nel capo d’imputazione, infatti, si afferma che “il presidente pro tempore della Provincia di Crotone, in presenza di un interesse proprio quale amministratore di fatto e occulto delle associazioni ‘Maggio Crotonese’ e ‘Coro dell’Aurora’”, avrebbe abusato del proprio ufficio “percependo indebitamente dall’anno 2005 in poi i contributi e i finanziamenti erogati dalla Provincia di Crotone a favore dei predetti enti dei quali Iritale è amministratore di fatto e così ricoprendo l’incompatibile ruolo di organismo pubblico erogatore delle somme e nello stesso tempo percettore quale privato delle somme stesse”.
In proposito l’avvocato Carolei si è rifatto ad una perizia di parte dalla quale si evince che in realtà il presidente della Provincia non avrebbe girato soldi a se stesso attraverso l’associazione culturale ma anzi li avrebbe anticipati di tasca propria. In pratica – sostiene la difesa – l’associazione ‘Maggio crotonese’ ogni anno accumula debiti per organizzare le manifestazioni musicali; per farvi fronte Iritale si è rivolto alla Bpc garantendo con il patrimonio personale le somme anticipate dall’istituto di credito. Ebbene, nonostante le dimissioni dalla presidenza dell’associazione, la banca non ha inteso sciogliere il vincolo fidejussorio con Iritale, come recita una missiva inoltrata allo stesso presidente in data 30 aprile 2008. Una tesi che, evidentemente, non ha convinto il giudice Proto.
Iritale, inoltre, è imputato insieme a Diogene di abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, truffa e frode in pubbliche forniture in relazione alla rivista ‘Provincia domani’, una pubblicazione che non ha mai visto la luce anche se nel frattempo il giornalista Elio Diogene, nominato direttore responsabile, ha percepito sin dal 2005 un regolare stipendio di 3 mila euro mensili con annesse indennità.
(d.p.)