Cronaca

Aspettando il mercatino

Quando il Comune aveva chiesto loro di trasferirsi per ristrutturare finalmente il luogo in cui quotidianamente lavoravano, all’idea di dover vendere le loro merci nello spiazzo adiacente allo stadio Ezio Scida, quindi all’aperto, senza box e i servizi necessari, l’avevano presa veramente male. Ma l’Amministrazione comunale aveva chiesto solo 100 giorni di sacrificio e alla fine, in assenza di alternative, hanno dovuto accettare. Stiamo parlando dei commercianti di frutta, verdura, pesce, prodotti caseari del mercatino di via Manna, attualmente sottoposto a riqualificazione. La condizione in cui per anni ha versato il mercatino era diventata, infatti, veramente indecente, compromettendo anche la qualità e la sicurezza dei prodotti venduti e, quindi, esponendo a rischio addirittura la salute dei cittadini che lì si recavano a fare la spesa, oltre che degli stessi operatori commerciali.

Quando il Comune aveva chiesto loro di trasferirsi per ristrutturare finalmente il luogo in cui quotidianamente lavoravano, all’idea di dover vendere le loro merci nello spiazzo adiacente allo stadio Ezio Scida, quindi all’aperto, senza box e i servizi necessari, l’avevano presa veramente male. Ma l’Amministrazione comunale aveva chiesto solo 100 giorni di sacrificio e alla fine, in assenza di alternative, hanno dovuto accettare.
Stiamo parlando dei commercianti di frutta, verdura, pesce, prodotti caseari del mercatino di via Manna, attualmente sottoposto a riqualificazione.
La condizione in cui per anni ha versato il mercatino era diventata, infatti, veramente indecente, compromettendo anche la qualità e la sicurezza dei prodotti venduti e, quindi, esponendo a rischio addirittura la salute dei cittadini che lì si recavano a fare la spesa, oltre che degli stessi operatori commerciali. Ma non solo, quel mercatino, di notte, quando restava aperto ed incustodito, si trasformava in un luogo di raduno per tossicodipendenti e barboni, che su quei banconi del pesce e della frutta, luridi e deteriorati dal tempo, consumavano le loro dosi di droga e trascorrevano le notti. Il tutto comprometteva, tra le altre cose, anche la sicurezza degli abitanti della zona in cui il mercatino è ubicato. Insomma, un problema che il Comune non poteva proprio più rimandare.
Il 24 ottobre prossimo scadranno quei cento giorni concordati dal Comune, sia con i commercianti che con la ditta che si era aggiudicata l’appalto. L’Amministrazione comunale aveva tentato di accelerare i tempi proponendo alla ditta un premio se i lavori fossero stati conclusi in anticipo, ma evidentemente non è stato possibile. Tornerà, dunque, tutto alla normalità entro fine mese? Se lo chiedono soprattutto quei commercianti, tra i quali – ora che la data de 24 ottobre si avvicina – la preoccupazione e la diffidenza lievitano. Anche perché quello trascorso non è stato un periodo facile per loro: prima la lunga estate, durante la quale per ripararsi dal sole cocente hanno avuto a disposizione soltanto degli ombrelloni, non hanno potuto usufruire delle celle frigorifere che invece a via Manna c’erano per conservare la frutta, che spesso andava a male e che ogni sera doveva essere caricata su dei camion. Poi è arrivato l’autunno con le sue piogge abbondanti che ha reso proprio impossibile lavorare… A tutto si aggiunga l’esigenza di dover sgomberare l’area in circostanze particolari, proprio come è accaduto lo scorso sabato 3 ottobre per la manifestazione cittadina contro la discarica di Giammiglione, quando le bancarelle si sono dovute trasferire nei pressi del Tribunale. Quando invece il Crotone calcio gioca in casa di sabato, ancora, si è costretti a chiudere prima e lasciare tutto libero.
I commercianti inoltre sostengono che le vendite siano state compromesse anche dall’ubicazione provvisoria del mercato in questa area, più distante dal centro e quindi più difficile da raggiungere soprattutto per gli anziani, che rappresentano la maggior parte della clientela. “Qui poi – ha detto un fruttivendolo – è molto dispersivo, i clienti hanno difficoltà a fare la spesa perché siamo distanziati tra di noi. E poi qui siamo proprio in mezzo alle macchine, che scaricano i fumi delle loro marmitte proprio sulla nostra frutta”.
Così come è scomodo lavorare per i pescivendoli, che hanno l’esigenza di refrigerare costantemente la loro merce.
A quanto pare, però, nonostante i lavori, secondo i commercianti, stiano procedendo eccessivamente a rilento, il Comune è sicuro di poter onorare i termini concordati. “I lavori – ha detto l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Antonella Rizzo – continuano, adesso si sta provvedendo alla copertura del mercato. Non abbiamo ancora finito anche perché ci sono state richieste particolare da parte dei commercianti del pesce, i quali hanno richiesto degli accorgimenti specifici per i loro banconi, che, proprio per avvalerci di una loro partecipazione democratica alla costruzione dell’opera, abbiamo subito accolto. In ogni caso per fine mese dovremmo farcela”.
Stessi toni tranquillizzanti ha usato l’assessore comunale alle Attività produttive, Domenico Mazza: “entro fine mese dovremmo farcela tranquillamente, così il Comune ha concordato con la ditta appaltatrice e non può essere diversamente”.
Dopo aver fatto visita ai commercianti, che attualmente sono sistemati vicino allo stadio, e che non hanno perso occasione per esternare tutto il loro malcontento, siamo andati in via Manna: a vedere la struttura, in verità, ancora pare ci sia parecchio lavoro da fare, visto che dentro c’è proprio un macello: mattoni rotti dappertutto, muri e banconi ancora da intonacare e tutta la copertura da realizzare. Inoltre abbiamo potuto constatare che forse è vero quello che dicono i commerciati, cioè che “i lavori procedono a rilento e a singhiozzo: non si fanno nemmeno tutti i giorni”, infatti, una volta sul posto, forse per una coincidenza, non abbiamo incontrato addetti ai lavori. No, nessun rumore di martelli, di operai che impastano cemento o alle prese di trapani… Niente, solo deserto. Qualcuno, tra i passanti più informati, dice che presto si riprenderà per costruire la copertura… Tutti si augurano che sia così, anche perché quei commercianti ora sembrano essere diventati veramente insofferenti. Del resto nulla esclude che, se si lavorerà costantemente, quei termini potranno essere rispettati.
Angela De Lorenzo