Cronaca

La Regione dice no a Giammiglione

Giustizia è fatta! Quantomeno nei confronti dell’ex consigliere regionale Giuseppe Napoli il quale più volte in questi ultimi anni ha ribadito da queste colonne che per fermare l’avanzata degli imprenditori della monnezza e dell’Ufficio del commissario che ormai parla solo di discariche, è sufficiente andare a rileggersi il Piano energetico ambientale approvato il 14 febbraio 2005 dal Consiglio regionale della Calabria. In quelle pagine, ratificate negli anni difficili in cui imperversava sull’ambiente la Giunta di centrodestra di Chiaravalloti, è infatti contenuta la formuletta magica per fare passare la voglia a tutti di trasformare questo territorio in una pattumiera.

Giustizia è fatta! Quantomeno nei confronti dell’ex consigliere regionale Giuseppe Napoli il quale più volte in questi ultimi anni ha ribadito da queste colonne che per fermare l’avanzata degli imprenditori della monnezza e dell’Ufficio del commissario che ormai parla solo di discariche, è sufficiente andare a rileggersi il Piano energetico ambientale approvato il 14 febbraio 2005 dal Consiglio regionale della Calabria. In quelle pagine, ratificate negli anni difficili in cui imperversava sull’ambiente la Giunta di centrodestra di Chiaravalloti, è infatti contenuta la formuletta magica per fare passare la voglia a tutti di trasformare questo territorio in una pattumiera. Ed è proprio questa formuletta, presentata all’epoca sotto forma di emendamento da Napoli, che ha consentito alla Regione di bloccare momentaneamente la nuova discarica di rifiuti solidi urbani di Veolia.
La società francese, che gestisce il selezionatore di rifiuti di località Ponticelli, può riporre per il momento il suo progetto di discarica in predicato di sorgere a Giammiglione. Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che invita il commissario delegato per l’emergenza nel settore dei rifiuti solidi urbani in Calabria, Goffredo Sottile, a sospendere l’ordinanza con la quale aveva approvato un paio di mesi fa il progetto della Veolia. L’ordine del giorno è stato presentato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Sulla, che lo ha motivato in prima battuta con il dettato del Piano energetico ambientale, laddove riporta l’emendamento dell’ex consigliere Napoli: “…considerata la significativa presenza all’interno del territorio crotonese di numerosi impianti industriali di trattamento rifiuti, con forte impatto ambientale, si esclude la possibilità di autorizzare l’ubicazione sul detto territorio di ulteriori impianti di trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti di ogni genere, o suoi derivati…”.
L’ordine del giorno è passato all’unanimità. Nel documento si sottolinea lo “stato di agitazione e di forte preoccupazione espresso dalle popolazioni della provincia di Crotone in conseguenza delle già gravi condizioni d’inquinamento e di compromissione ambientale che emergono dalle indagini in corso sul territorio crotonese, con gravi ripercussioni e danni sulla salute dei cittadini”; inoltre “che già l’Amministrazione provinciale di Crotone, con parere tecnico del Settore ambiente, aveva espresso motivato parere sfavorevole” alla nuova discarica; infine che l’ordine del giorno era un atto dovuto poiché con delibera del 10 settembre scorso il Consiglio comunale aveva chiesto “un pronunciamento ufficiale” alla Regione Calabria.
Una nota della Regione informa che “l’assessore Sulla, nel presentare l’ordine del giorno, ha fatto presente come la decisione del commissario di approvare il progetto preliminare presentato dalla società Veolia sia apparsa, nello specifico e particolare contesto crotonese, una vera e propria provocazione. Sulla ha informato i colleghi consiglieri sul clima che si respira in città dove, alla diffusa preoccupazione da tempo presente, si va sostituendo un vero e proprio allarme generalizzato. Ciò è apparso evidente nell’imponente manifestazione svoltasi sabato scorso, partecipazione che non si registrava da molti anni, che ha visto sfilare insieme alle associazioni, alle categorie produttive ed ai sindacati – conclude la nota – tutte le istituzioni locali e la Regione”.
Diciamoci la verità: non è un vero e proprio no. La sospensione dell’ordinanza commissariale viene motivata con la necessità di “un maggiore approfondimento tecnico delle compatibilità ambientali e culturali presenti nello specifico del territorio crotonese individuato per il nuovo impianto, avviando un’azione di maggiore ascolto del territorio e delle istituzioni locali”. Insomma si tratta di un semplice rinvio. Ma non poteva essere diversamente, per il motivo che quella discarica deve pur sorgere in qualche angolo del nostro territorio, a norma delle previsioni del Piano regionale dei rifiuti che fa dell’autosufficienza provinciale il perno su cui dovrebbe ruotare il sistema di smaltimento dei rifiuti in Calabria. Certo non potrà essere una discarica da un milione ed oltre di metri cubi, come quella che il commissario aveva avallato a Veolia per farne un punto di riferimento per mezza Calabria, ma quanto basta per accogliere gli scarti del selezionatore di Ponticelli.
Francesco Pedace