Cronaca

Heracles, effettuate altre confische

Beni immobili per un valore complessivo di 800 mila euro sono stati confiscati su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Crotone a due persone ritenute appartenenti alla cosca mafiosa ‘Vrenna-Corigliano-Bonaventura’. I provvedimenti sono stati notificati giovedì dagli agenti della squadra Mobile della Questura di Crotone a Mario Bonaventura, 61 anni, e Giacomo Pacenza, 41 anni. Entrambi sono stati arrestati nell’aprile dello scorso anno nell’ambito dell’operazione antimafia della Polizia di Stato denominata ‘Heracles’ con la quale è stato sgominato un sodalizio dedito alle estorsioni, al traffico di droga e armi, agli omicidi. Nel successivo mese di maggio a Bonaventura, Pacenza e ad altre sei persone coinvolte in quell’indagine sono stati sequestrati i patrimoni stimati complessivamente in 15 milioni di euro.

Beni immobili per un valore complessivo di 800 mila euro sono stati confiscati su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Crotone a due persone ritenute appartenenti alla cosca mafiosa ‘Vrenna-Corigliano-Bonaventura’. I provvedimenti sono stati notificati giovedì dagli agenti della squadra Mobile della Questura di Crotone a Mario Bonaventura, 61 anni, e Giacomo Pacenza, 41 anni. Entrambi sono stati arrestati nell’aprile dello scorso anno nell’ambito dell’operazione antimafia della Polizia di Stato denominata ‘Heracles’ con la quale è stato sgominato un sodalizio dedito alle estorsioni, al traffico di droga e armi, agli omicidi. Nel successivo mese di maggio a Bonaventura, Pacenza e ad altre sei persone coinvolte in quell’indagine sono stati sequestrati i patrimoni stimati complessivamente in 15 milioni di euro. Dopo i sequestri il Tribunale di Crotone ha quindi ordinato la confisca dei beni, che nelle scorse settimane è già stata notificata a sei indagati e giovedì ha raggiunto anche Bonaventura e Pacenza.
In particolare a Mario Bonaventura è stato confiscato un bar, il “Maxim Cafè”, e tutti i conti in attivo con istituti di credito e finanziari. Sebbene l’esercizio pubblico sia intestato alla figlia, a parere dei giudici del Tribunale (Sessa presidente, Carè a latere, Favale relatore), risulta che Bonaventura ne avesse la diretta disponibilità e che sia stato realizzato con i proventi delle sue attività delittuose. Dagli atti del procedimento emerge che Bonaventura avrebbe “promosso, diretto e organizzato un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante nella città di Crotone localmente denominata cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura con la finalità di commettere una serie di gravissimi delitti di rilevante allarme sociale (omicidi, estorsioni, reati in materia di stupefacenti e di armi)”; dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, inoltre, emerge che Bonaventura “fa parte della cupola della cosca crotonese; aveva pianificato l’omicidio di Bonaventura Luigi; ha avuto un ruolo importante nel programmare ed organizzare sbarchi di sostanze stupefacenti, l’omicidio di Covelli Leonardo, alcune rapine a mano armata, imposizione ad operatori economici del pagamento del pizzo”.
A Giacomo Pacenza sono stati confiscati tre terreni in località Poggio Pudano intestati alla moglie e alla suocera; un appartamento a Poggio Pudano di 7 vani intestato alla moglie; una quota del 33 per cento della società in nome collettivo “Doctre” con sede a Cosenza intestata alla moglie; un’impresa individuale denominata “Life shoes” con sede a Crotone in via Mario Nicoletta.
(d.p.)