Cronaca

Metalli pesanti, al via i carotaggi in mare

Da qualche giorno hanno preso il via i lavori di caratterizzazione nell’area marino-costiera del sito inquinato d’interesse nazionale. La Capitaneria di porto ha emanato un’ordinanza che invita le navi in transito nella zona a rafforzare il servizio di vedetta in plancia mantenendosi ad una distanza di sicurezza di 150 metri dall’area delle operazioni. Titolare dei lavori è la Siar Trivellazioni srl, una società di Palermo che si è aggiudicata l’appalto della Regione insieme alla Nature srl di Casoria (Napoli). La carotiera è stata montata sulla motonave ‘Marogi’ della Vremar di Crotone. Attualmente l’imbarcazione si trova a ridosso delle fabbriche, nei pressi della centrale del gas. L’intervento arriva con tre anni di ritardo.

Da qualche giorno hanno preso il via i lavori di caratterizzazione nell’area marino-costiera del sito inquinato d’interesse nazionale. La Capitaneria di porto ha emanato un’ordinanza che invita le navi in transito nella zona a rafforzare il servizio di vedetta in plancia mantenendosi ad una distanza di sicurezza di 150 metri dall’area delle operazioni. Titolare dei lavori è la Siar Trivellazioni srl, una società di Palermo che si è aggiudicata l’appalto della Regione insieme alla Nature srl di Casoria (Napoli). La carotiera è stata montata sulla motonave ‘Marogi’ della Vremar di Crotone. Attualmente l’imbarcazione si trova a ridosso delle fabbriche, nei pressi della centrale del gas.
L’intervento arriva con tre anni di ritardo. Il piano di caratterizzazione dell’area marino-costiera, elaborato dall’ex Icram (Istituto centrale per la ricerca applicata sul mare, oggi confluito nell’Ispra), è stato approvato dal ministero dell’Ambiente nel lontano 2005; nello stesso anno veniva approvato lo stralcio per la parte relativa allo specchio di mare a ridosso dell’ex Pertusola Sud, la cui caratterizzazione fu affidata l’anno dopo alla Fisia Italimpianti che si avvalse del supporto tecnico del Dipartimento difesa suolo dell’Università della Calabria. Contemporaneamente l’Arpacal si occupava dei sondaggi nel bacino del porto. Le analisi rivelarono uno scenario inquietante: metalli pesanti sparsi dappertutto, in alcuni punti fino ad una profondità di oltre quattro metri nei fondali.
La nuova caratterizzazione, che andrà ad integrare le precedenti, interesserà lo specchio di mare alle spalle dell’ex Montedison, quello dirimpetto alla centrale del gas metano che arriva fino a Ponticelli ed il restante specchio di mare che si spinge al largo fino a tre chilometri dalla costa. L’indagine, così come disposto a suo tempo dal ministero dell’Ambiente in sede di conferenza dei servizi, prevede 116 carotaggi. Le carote si spingeranno nei fondali da un minimo di dieci centimetri ad un massimo di cinque metri. Sono previsti anche sei campionamenti sull’arenile e undici per le acque superficiali, inoltre quattro stazioni di prelievo per il campionamento dei bivalvi che verranno prelevati da un operatore subacqueo; per ciascuna stazione verranno raccolti non meno di trenta esemplari nella cui parte molle verranno determinate le concentrazioni di arsenico, cadmio, cromo, mercurio, manganese, nickel, piombo, rame, vanadio, zinco, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici e pesticidi organoclorurati.
Il bando di gara era stato approvato il 24 marzo scorso dal dirigente del Dipartimento regionale per le politiche dell’ambiente, per un importo a base d’asta di 616.147 euro, su un finanziamento complessivo di 764.376 euro e 40 centesimi, a valere sulla Misura 1.8 del programma operativo regionale (Por) 2000/2006, destinata al risanamento dei siti inquinati e delle aree ad elevato rischio ambientale. I lavori sono stati appaltati lo scorso giugno con il sistema del massimo ribasso. Dieci le offerte pervenute, tra le quali e prevalsa quella di un raggruppamento di imprese composto dalla ‘Siar Trivellazioni’ e dalla ‘Nature srl’ che si è aggiudicato la gara grazie ad un ribasso superiore al cinquanta per cento: 303.196 euro e 72 centesimi. “Il sito di Crotone è interessato da compromissione di natura socio-sanitaria ed ambientale relativa alla contaminazione da metalli pesanti”, si legge nel capitolato tecnico-prestazionale allegato al bando di gara. L’obiettivo è quello “di definire il rischio ecologico e valutare il danno ambientale dell’area marino-costiera all’interno del sito di interesse nazionale”.
(f.ped.)