Cronaca

Un nuovo screening sugli studenti e controlli dell’aria

Ripetere le analisi agli studenti e via via estenderle ad un campione sempre più ampio di popolazione; controlli della qualità dell’aria, allargamento del sito di interesse nazionale a tutta la città.

Ripetere le analisi agli studenti e via via estenderle ad un campione sempre più ampio di popolazione; controlli della qualità dell’aria, allargamento del sito di interesse nazionale a tutta la città. Se n’è discusso giovedì pomeriggio a Roma nella sede del ministero dell’Ambiente, nell’ambito di un incontro convocato dal dirigente della Direzione qualità della vita, Marco Lupo.
Il rappresentante dell’Istituto superiore di sanità ha ribadito la necessità di ripetere le analisi sugli studenti delle scuole a rischio con uno screening a breve ed un altro a lungo termine: il primo servirà per verificare gli indicatori di esposizione ai metalli pesanti, a completamento dello studio del professor Sebastiano Andò; il secondo quelli di effetto, attraverso l’esame della funzionalità d’organo che servirà a capire se vi siano stati danni all’organismo umano.
Le analisi sugli studenti prenderanno il via mercoledì prossimo e i risultati questa volta verranno presentati in maniera disaggregata, cioè per ogni singolo individuo. Dovrebbero durare all’incirca un mese, dopodiché lo screening verrà esteso a tutti i siti sequestrati dalla magistratura nell’ambito dell’indagine sullo smaltimento illegale delle scorie dell’ex Pertusola Sud, quindi ad un campione sempre più vasto di popolazione, secondo lo schema proposto dall’Azienda sanitaria provinciale presente a Roma con il direttore generale, Domenico Scuteri, ed il responsabile sanitario, Bonaventura Cretella.
L’obiettivo è quello di capire fino a che punto ci sia stata esposizione ai metalli pesanti e soprattutto se settant’anni d’industria pesante abbiano compromesso la catena alimentare, attraverso l’inquinamento della falda e dello specchio di mare a ridosso delle fabbriche. Si prospetta, quindi, un’indagine a largo raggio che sarà completata con un monitoraggio ambientale sulla qualità dell’aria, chiesto espressamente dal ministero della Salute per capire se la città soffre di una qualche forma di contaminazione atmosferica.
In quest’ottica s’inserisce la proposta di rivedere i confini del sito d’interesse nazionale come aveva suggerito tempo fa il sindaco Peppino Vallone, presente giovedì a Roma con il suo vice Arturo Crugliano Pantisano. Un aspetto molto importante, questo, dopo che si è scoperto che la prima proposta di perimetrazione del ministero dell’Ambiente abbracciava tutta la città, ma fu respinta dal Comune di Crotone che chiese ed ottenne di restringere il sito d’interesse nazionale alla sola area industriale. L’ipotesi di allargamento era stata già presa in considerazione dal dirigente ministeriale Lupo e sembra che giovedì sia stata definita un passaggio obbligato.
(f.ped.)