Cronaca

II residenti di S.Anna: immigrati una risorsa economica ma stiano nel campo

La comunità residente in località Sant’Anna non ha intenzione di chiudere gli occhi sulle condizioni di vita all’interno del Centro di accoglienza per immigrati gestito dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto, preoccupata che eventuali disagi vissuti dagli stranieri nel campo finiranno per riflettersi anche all’esterno, peggiorando ulteriormente la vivibilità della contrada, che negli ultimi tempi, proprio a causa della presenza degli stranieri, è stata molto provata. Per questo, dopo la denuncia del Coisp - un sindacato di Polizia che attraverso delle foto inquietanti ha presentato su internet il centro per stranieri come una sorta di lager -, e gli articoli apparsi sul nostro giornale, il ‘Comitato promozionale Sant’Anna’ ha deciso di organizzare un incontro invitando chi nel Centro vi opera e le istituzioni.

La comunità residente in località Sant’Anna non ha intenzione di chiudere gli occhi sulle condizioni di vita all’interno del Centro di accoglienza per immigrati gestito dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto, preoccupata che eventuali disagi vissuti dagli stranieri nel campo finiranno per riflettersi anche all’esterno, peggiorando ulteriormente la vivibilità della contrada, che negli ultimi tempi, proprio a causa della presenza degli stranieri, è stata molto provata.
Per questo, dopo la denuncia del Coisp – un sindacato di Polizia che attraverso delle foto inquietanti ha presentato su internet il centro per stranieri come una sorta di lager -, e gli articoli apparsi sul nostro giornale, il ‘Comitato promozionale Sant’Anna’ ha deciso di organizzare un incontro invitando chi nel Centro vi opera e le istituzioni. Mercoledì 18 novembre, però, nella sede del circolo Uisp di San’Anna, a disertare la riunione sono stati in tanti: sicuramente l’assenza più importante è stata quella della Misericordia, ma non si sono presenti nemmeno la Prefettura e il Comune di Crotone, circostanza che ha suscitato vivo malcontento tra gli abitanti della contrada, i quali già in più occasioni hanno denunciato indifferenza istituzionale sui loro problemi.
A fornire risposte, però, sono stati alcuni amministratori che di recente hanno fatto visita al campo di Sant’Anna: il presidente del Consiglio provinciale, Benedetto Proto, e il vice presidente della Giunta provinciale, Gianluca Bruno. Quest’ultimo, in particolare, ha ritenuto di conoscere la reale situazione che si vive all’interno del campo “perché – ha detto – dopo la diffusione di alcune notizie da parte di certa stampa, che pare si voglia solo divertire scrivendo male gratuitamente su chi opera nel centro con professionalità e dignità, ho fatto una visita ‘improvvisata’ (sic!, ndr) all’interno”. Garantisce personalmente, quindi, Gianluca Bruno. Secondo lui, anzi, la situazione della contrada rispetto agli scorsi mesi è migliorata: le forze dell’ordine sono costantemente presenti e poi anche il fenomeno della prostituzione è stato ridimensionato. Come? Liberandosi delle nigeriane. Bruno con soddisfazione ha comunicato che nel giorno in cui ha fatto la sua visita “improvvisa” al centro, consultando l’elenco delle presenze ha constatato che “il numero delle nigeriane era pari a zero”.
Finalmente! Almeno questo problema è risolto: ora tutti quegli uomini residenti nella provincia di Crotone o comunque di passaggio sulla statale 106 che potevano soddisfare i loro desideri proibiti a buon mercato (anche per la modica cifra di 3 euro) non potranno più peccare. E le foto del Coisp? Secondo Bruno il disagio c’è e non si può negare, però non è da attribuire a chi gestisce il campo, ma piuttosto degli stranieri incivili. “È vero – ha ammesso – ci sono container rotti, rifiuti fuori dai cassonetti, ma se gli immigrati fanno delle risse tra di loro e distruggono tutto o sporcano la colpa è loro”. Per quanto riguarda il Coisp, secondo Bruno è solo “un sindacato minoritario che cerca di attrarre nuovi iscritti montando delle denunce eclatanti o che, probabilmente come certa stampa, ha interesse a far chiudere una realtà che ha ricadute economiche positive sul territorio”.
Il sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole però ha riconosciuto che “spesso gli stranieri causano i problemi alle strutture, però poi non è sempre facile intervenire tempestivamente perché c’è bisogno di autorizzazioni da parte del ministero. Dentro sicuramente non c’è il paradiso – ha detto – ma almeno una situazione dignitosa”. Il sindaco, poi, ha invitato la comunità a continuare a sostenere l’integrazione degli stranieri.