Cronaca

L’emergenza Alzheimer si affronta con la formazione

L’Alzheimer nella provincia di Crotone rappresenta un’emergenza da affrontare con adeguati servizi e professionalità per venire incontro allo stato di bisogno con cui quotidianamente si confrontano tante famiglie. Lo sanno bene le associazioni di volontariato del territorio che operano a favore degli anziani e chi, come operatori e medici dell’Asp, prestano assistenza sanitaria a favore degli stessi toccando con mano il loro disagio e quello delle famiglie. Proprio per questo la ‘Rete delle associazioni’ (di cui fanno parte Aamaf, Cisl - federazione pensionati, Unimpresa, Italsistemi, Aide, Uisp sport per tutti, Progetto Pitagora 86 e Fondazione casa della carità Maria S.S. Addolorata) e l’associazione nazionale ‘Alzheimer uniti’ sono riusciti a coinvolgere l’Asp e la Provincia attraverso un protocollo di intesa in materia di assistenza alle persone della terza età, che è stato sottoscritto dalle parti lunedì 10 maggio nella sala giunta del palazzo provinciale.

L’Alzheimer nella provincia di Crotone rappresenta un’emergenza da affrontare con adeguati servizi e professionalità per venire incontro allo stato di bisogno con cui quotidianamente si confrontano tante famiglie. Lo sanno bene le associazioni di volontariato del territorio che operano a favore degli anziani e chi, come operatori e medici dell’Asp, prestano assistenza sanitaria a favore degli stessi toccando con mano il loro disagio e quello delle famiglie. Proprio per questo la ‘Rete delle associazioni’ (di cui fanno parte Aamaf, Cisl – federazione pensionati, Unimpresa, Italsistemi, Aide, Uisp sport per tutti, Progetto Pitagora 86 e Fondazione casa della carità Maria S.S. Addolorata) e l’associazione nazionale ‘Alzheimer uniti’ sono riusciti a coinvolgere l’Asp e la Provincia attraverso un protocollo di intesa in materia di assistenza alle persone della terza età, che è stato sottoscritto dalle parti lunedì 10 maggio nella sala giunta del palazzo provinciale.
L’Ente intermedio in particolare sarà coinvolto attraverso gli assessorati al Mercato del lavoro e formazione professionale, guidato da Pietro Durante, e alle Politiche sociali, diretto da Salvatore Pane.
Tra i primi obiettivi quello di formare opportunamente le ‘assistenti familiari’, ovvero quelle figure che si occuperanno dell’assistenza all’anziano e di cui pare si abbia sempre più bisogno. Presto, infatti, con il patrocinio della Provincia, saranno promossi dei corsi di formazione della durata di 400 ore, concluse le quali i partecipanti avranno diritto ad un attestato con il quale potere iscriversi ad un albo. Sarà anche istituito un registro e messo a disposizione del centro per l’impiego, così che le famiglie quando hanno bisogno dell’apporto di tali figure possano facilmente rintracciarle, avendo contemporaneamente garanzia di affidabilità e professionalità.
“Abbiamo aderito con entusiasmo a questo protocollo – ha detto l’assessore Pietro Durante – soprattutto apprezzando la proposta della formazione, che rappresenta contemporaneamente un modo per combattere il lavoro nero, perché comporta che le badanti iscritte all’albo lavorino regolarmente, e per dare una risposta concreta e competente a tante famiglie che si confrontano quotidianamente con la malattia dell’Alzheimer, che nella nostra provincia sono veramente tante e molto spesso non sanno a chi rivolgersi per chiedere aiuto, così sono costrette ad affidarsi a straniere prive di formazione o comunque a persone che improvvisano il proprio ruolo. Un titolo conferito con il patrocinio della Provincia, invece – ha fatto osservare – ha una certa ufficialità, quindi può essere speso per entrare regolarmente nel mercato del lavoro”.
Secondo l’assessore Salvatore Pane “l’Alzheimer rappresenta nel territorio un fenomeno sociale da trattare adeguatamente. Serve chiudere con quella fase – ha aggiunto critico – caratterizzata dall’elargizione di contributi fini a se stessi per erogare dei concreti servizi di qualità. Solo così è possibile entrare in sinergia con i cittadini, bisogna fornire delle risposte valorizzando il ruolo di quel volontariato che non è inteso come business e finisce per sperperare solo denaro pubblico, ma sappia fornire con professionalità dei veri servizi ed io ho constatato che questa ricchezza non ci manca”.
D’accordo con Pane anche Pino Bevilacqua della Uisp, che ha sottolineato l’esigenza di “essere più pragmatici e concreti nel sociale, valorizzando al meglio le già esigue risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria, senza sperperarle. Nello scorso mese di agosto – ha infatti lamentato – sono stati destinati dei finanziamenti alla nostra provincia da indirizzare al sociale, ma non si sa che fine abbiano fatto”.
Elio Nicoletta, presente in rappresentanza dell’Associazione assistenza malati Alzheimer e famiglie (Aamaf) ha annunciato che il nuovo percorso intrapreso al fine di fronteggiare il problema dei malati di Alzheimer a Crotone partirà già dal 14 e 15 maggio, quando si terranno due giornate di studio sul tema ‘Non solo Alzheimer, percorsi di cultura nel sociale’, alle quali parteciperanno importanti relatori tra i quali il presidente nazionale di ‘Alzheimer uniti’. “Saranno – ha sostenuto – due giornate di riflessione e discussione su una questione che rappresenta una vera emergenza. Secondo l’ultimo rapporto Censis, infatti, in Calabria i malati di Alzheimer sono 35mila di cui solo 3.500 nella provincia di Crotone. In virtù di questo da anni chiediamo una legge ad hoc, necessaria ad affrontare tale emergenza e queste due giornate di studio sono molto importanti per aiutarci a formulare la nostra proposta”.