Cronaca

Treni più efficienti (sulla carta)

Fino a quando lo Stato, attraverso il suo braccio operativo Anas, per la viabilità nella fascia jonica, almeno tra Sibari e Catanzaro Lido, non adeguerà la statale 106 ai parametri europei (la fatidica E90) le Ferrovie dello Stato sono chiamate a svolgere un efficace ruolo nel trasporto pubblico locale, in primis per fermare la lunga catena di morti sulla strada, senza dimenticare il “diritto” dei calabresi a potersi muovere all’interno della propria regione. Una norma di poche righe che sarebbe sufficiente a rompere l’isolamento di una parte consistente dei due milioni di abitanti, di conseguenza obbligati a percorrere in lungo una cospicua parte della Calabria. Ma ci sarà mai una presa di posizione della classe dirigente di questa regione, a tutti i livelli, da quella strettamente locale a quella regionale, per dare dignità al Sud?

Fino a quando lo Stato, attraverso il suo braccio operativo Anas, per la viabilità nella fascia jonica, almeno tra Sibari e Catanzaro Lido, non adeguerà la statale 106 ai parametri europei (la fatidica E90) le Ferrovie dello Stato sono chiamate a svolgere un efficace ruolo nel trasporto pubblico locale, in primis per fermare la lunga catena di morti sulla strada, senza dimenticare il “diritto” dei calabresi a potersi muovere all’interno della propria regione. Una norma di poche righe che sarebbe sufficiente a rompere l’isolamento di una parte consistente dei due milioni di abitanti, di conseguenza obbligati a percorrere in lungo una cospicua parte della Calabria.
Ma ci sarà mai una presa di posizione della classe dirigente di questa regione, a tutti i livelli, da quella strettamente locale a quella regionale, per dare dignità al Sud? L’interrogativo resterà tale perché nessuno sembra essere interessato a questo problema che è tutt’altro che secondario, come ben sanno i calabresi che pagano ogni anno un pesante tributo di sangue.
Eppure non ci vuole molto a modificare lo statu quo, come dice la stessa compagnia ferroviaria, attraverso la risposta data dal Direttore centrale, relazioni con i media Ferrovie dello Stato, pubblicata sulla rubrica lettere e interventi della edizione di martedì 10 agosto del Corriere della Sera ad una analoga richiesta, in tal senso, firmata da Antonella Policastrese, apparsa il 4 agosto sullo stesso quotidiano milanese.
La lettrice lamenta l’esistenza di treni e rotaie da vecchio Far west, il che obbliga i calabresi ad annaspare e ad aspettare tempi migliori che non arriveranno mai. Senza contare che per il trasporto pubblico locale ha competenza anche la Regione, salvo a non verificare mai il rispetto del contratto stipulato tra questa e Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs).
Ciò premesso non si capisce perché tutta la litoranea jonica debba essere tenuta in scarsa considerazione dallo Stato: pur disponendo di migliaia di carrozze (4.500) e locomotive (850), oltre a 2.600 mezzi leggeri, non trova spazio la richiesta dell’utenza calabrese di poter utilizzare materiale rotabile degno di questo nome.
E pensare che “Treni concepiti appositamente per la mobilità locale e metropolitana sono i 99 Taf (Treni ad alta frequentazione), già in esercizio ai quali, dal 2004, si sono affiancati i complessi Minuetto, programmati in 213 esemplari”. I mezzi, dunque, ci sono, ma sono da tutt’altra parte dello Stivale, visto che dalle nostre parti quelli in servizio sono vetusti e poco accettabili, nel mentre più in là della jonica sfrecciano le carrozze a doppio piano (Vivalto), che saranno a regime per un totale di 60 treni in grado di trasportare 500 passeggeri.
Il direttore Fabretti, nella citata lettera al Corriere della Sera, racconta del programma 2007-2011 con il ministero delle Infrastrutture, al quale è seguito l’aggiornamento 2009/2010. Tutta roba che passa sulla testa dei calabresi, e non a caso lo stesso dirigente nella risposta alla lettrice sciorina una serie di programmi, da una nuova linea veloce fra Napoli e Bari al potenziamento della Battipaglia-Reggio Calabria, e alla Linea Messina-Palermo-Catania e, a seguire, i nodi urbani di Bari e Palermo, sorvolando sulle Frecce multicolori che mandano in bestia i calabresi della jonica, specie quando il programma si occupa dell’alta velocità tra la Capitale e la Calabria e tra la Capitale e la Puglia.
Ma non farebbe prima Ferrovia dello Stato (?), del quale evidentemente noi non facciamo parte, salvo che per mantenere in vita dei carrozzoni come accade ormai da decenni, a considerare la Calabria jonica terra di nessuno?
Politici e presunti tali, se ci siete battete un colpo, a meno che non vogliate continuare a fare da palo ai “ladri” che si arricchiscono alle spalle dei calabresi, i quali continuano a segnare il passo, nonostante l’Unità d’Italia si stia celebrando dopo 150 anni. Ma non è certo che la Calabria continuerà a farne parte.
Domenico Napolitano