Cronaca

I bambini alimentano la speranza

Il 20 settembre per Crotone sarà per sempre un giorno buio, una ricorrenza dolorosa nella quale, però, trovare la forza per guardare al futuro con una più convinta voglia di riscatto. È trascorso già un anno dalla morte di Domenico Gabriele, vittima inconsapevole della mano vigliacca e assassina che il 25 giugno del 2009 sparò su un campo di calcio nella località Gabella. Il 20 settembre è il giorno in cui il cuore di Dodò ha smesso di battere per sempre, il giorno in cui la città si guardò allo specchio e si scoprì sull’orlo del baratro e in cui, per questo, in tanti hanno scelto di alzare la testa, si sono ripromessi di fare qualcosa perchè Dodò non fosse morto inutilmente, ma anzi il suo destino fosse da stimolo per fare riacquistare dignità della città.

Il 20 settembre per Crotone sarà per sempre un giorno buio, una ricorrenza dolorosa nella quale, però, trovare la forza per guardare al futuro con una più convinta voglia di riscatto. È trascorso già un anno dalla morte di Domenico Gabriele, vittima inconsapevole della mano vigliacca e assassina che il 25 giugno del 2009 sparò su un campo di calcio nella località Gabella.
Il 20 settembre è il giorno in cui il cuore di Dodò ha smesso di battere per sempre, il giorno in cui la città si guardò allo specchio e si scoprì sull’orlo del baratro e in cui, per questo, in tanti hanno scelto di alzare la testa, si sono ripromessi di fare qualcosa perchè Dodò non fosse morto inutilmente, ma anzi il suo destino fosse da stimolo per fare riacquistare dignità della città. I primi ad onorare questo impegno sono stati Giovanni Gabriele e Francesca Anastasio, i genitori di Dodò, che per tutto l’anno, nonostante il dolore lancinante arrecato da quella ferita profonda e incurabile all’anima, hanno accompagnato con coraggio il ricordo di quell’unico figlio, sublimandolo in un messaggio a sostegno della lotta per la legalità.
Una promessa rinnovata
Ad un anno da quel giorno buio la promessa è stata rinnovata. Lunedì 20 settembre è stata ancora una volta una giornata lunga per Giovanni e Francesca e per l’intera città, che riguardandosi allo specchio, si è riscoperta più impegnata e sensibile, con tanto cammino ancora da fare, ma consapevole, almeno, di averlo inaugurato.
La giornata è iniziata presto per Giovanni e Francesca, che, già di primo mattino, si sono recati al cimitero sulla tomba del figlio, insieme alla nonna paterna e ad un anziano zio. Quel silenzio triste del campo santo, in cui sembra assurdo vedere il volto pulito ed innocente di Dodò impresso in un marmo bianco, sembrava meno amaro, quasi sereno. Non è stata una giornata grigia e piovosa come tutti ricordano nel giorno del funerale: dai piani alti del cimitero si vedeva un panorama particolare, il sole accarezzando il mare increspato da un vento leggero gli donava un colore argento inconsueto, come a voler omaggiare con quello spettacolo particolare Dodò e i suoi genitori. Anche il sole, evidentemente, ha voluto omaggiare la memoria di colui che i bambini crotonesi definiscono “l’angelo della città”. Ma quello del sole è stato solo uno dei tanti omaggi, un fiore che si è aggiunto ai tanti altri fiori bianchi che ornavano quella tomba assurda, come si farebbe nelle case in un giorno di festa.
Intanto arrivavano altri fiori significativi sotto forma di gesti di solidarietà: in tanti sono giunti sulla tomba di Dodò per lasciare un saluto o una preghiera; il telefono cellulare di Giovanni e Francesca squillava di continuo, in tanti hanno ricordato il valore e il dolore del 20 settembre, chiamavano da tutta Italia parenti, conoscenti, amici incontrati e diventati tali proprio in nome di quel dolore assurdo che ha ferito tutti… Domenico non lo ha dimenticato nessuno, se questa può essere l’unica lieve consolazione, almeno, si può dire che c’è.
Non lo hanno dimenticato le istituzioni, i bambini della città, i giovani, non lo ha dimenticato nessuno di coloro i quali hanno ancora speranza e voglia di mettersi in gioco per fare rialzare la testa alla città. Gli stessi che lunedì si sono incontrati nella sala consiliare del municipio, per riflettere, ancora una volta, sulla necessità di riscattarsi facendo cambiare rotta al territorio in nome del ricordo di Domenico e della speranza che un destino come il suo non tocchi mai più a nessun altro bambino.
All’iniziativa promossa dal Comune di Crotone erano presenti le delegazioni di 14 scuole della città, accompagnate da dirigenti scolastici ed insegnanti, le forze dell’ordine, i sindacati e i rappresentanti istituzionali del territorio.
La manifestazione è stata aperta dalla proiezione di un video, preparato sempre dal Comune, nel quale si è cercato di sintetizzare i fatti salienti dell’anno appena trascorso, con i vari momenti di mobilitazione popolare a favore della legalità, ma anche il ricordo di Domenico, le cui foto scorrevano sulla musica di un brano particolarmente toccante a lui dedicato scritto dal crotonese Pino Talarico. Guardando quelle immagini, pur commossa e ferita, la città si è sentita consolata dalla consapevolezza che un cammino nuovo è stato intrapreso, si è cercato di scavare nel muro dell’indifferenza ed in tanti ne sono stati coinvolti.
L’emozione in sala consigliare è stata tanta ed intensa, sia tra i più giovani che tra gli adulti. “Un anno fa – ha detto il sindaco Vallone rivolgendosi ai bambini presenti – non abbiamo detto addio a Dodò, infatti è presente, parla con i vostri occhi, ascolta con le vostre orecchie e cresce con voi, grazie all’impegno dei suoi genitori, attraverso l’impegno della magistratura e alla vostra sensibilità. Questo non è stato un anno senza Dodò, ma con Dodò. Oggi – ha aggiunto non è un giorno triste, ma solo perchè ci siete voi bambini, perché con voi ci sono Giovanni e Francesca ad alimentare la speranza”.
Una scuola a suo nome
Il sindaco ha annunciato che la nuova scuola che sarà costruita a Margherita sarà dedicata a Domenico Gabriele e che sempre a suo nome è stata istituita una borsa di studio.
“Domenico – ha aggiunto l’assessore alla Pubblica istruzione, Rosa Maria Romano – non è un ricordo ma una presenza, rappresenta la speranza dei ragazzi di questa città che in nome del suo ricordo si propongono di costruire un futuro nuovo”. Rosa Maria Romano in occasione della manifestazione ha annunciato l’idea di costruire insieme e per i ragazzi della città un ‘Libro dei valori’. “Abbiamo già individuato – ha detto – i primi otto valori, oggi scriveremo la prima pagina con i pensieri di questi alunni dedicati in questo giorno particolare a Dodò. Chiediamo alle scuole e alle istituzioni di aderire a questa nostra iniziativa, che riteniamo aiuti gli uomini del futuro a diventare cittadini, ovvero coloro che si impegnano e studiano per costruirsi una coscienza civile e sociale”.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti, quello del presidente della Provincia, Stanislao Zurlo, il quale ha annunciato che a breve l’Ente da lui guidato inaugurerà in località Margherita un campetto di calcio intitolato a Domenico. Sono seguiti gli interventi del coordinatore dell’Ufficio scolastico regionale, Luciano Greco, che ha dedicato anche dei versi alla giovane vittima; del consigliere regionale, Salvatore Paceza, del vice prefetto, Massimo Mariani, del segretario generale di Cgil Calabria, Sergio Genco, del presidente del Consiglio comunale, Giancarlo Sitra, del coordinatore di ‘Libera Crotone’, Antonio Tata. Presenti tra gli altri il vice questore aggiunto, Sabrina Santo, in rappresentanza della Questura di Crotone, i sindaci dei Comuni di Isola Capo Rizzuto e Cutro, Carolina Girasole e Salvatore Migale.
Gli interventi più toccanti, comunque, sebbene semplici, sono stati quelli dei bambini, che nonostante l’emozione, con la loro naturalezza sono riusciti a toccare il cuore di tutti leggendo pensieri e poesie dedicate a Domenico. Uno di loro, Luigi Frustace, in particolare, ha ricordato di essere stato un caro amico di Domenico ed ha interpretato la poesia che lui stesso ha composto in suo ricordo, in cui lo definisce “un angelo custode”.
In occasione della ricorrenza il coordinamento provinciale di ‘Libera’ ha fatto appendere al balcone del municipio un grande striscione con la foto di Domenico e la scritta “Dodò nel cuore, un volto e un nome da non dimenticare”. “Serve – ha spiegato Antonio Tata – a spingere ogni persona che passa da questa piazza a ricordare e a riflettere. Domenico è uno di voi, chiunque poteva trovarsi al suo posto, per questo non possiamo permettere che l’episodio della strage passi come tante altre cose, tutti siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità, anche voi che siete molto giovani”.
Scegliete a chi assomigliare
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