Cronaca

Scuola, Cgil in piazza coi precari

La protesta dei precari della scuola crotonese non si placa.

La protesta dei precari della scuola crotonese non si placa. Sono in tanti quest’anno ad essere rimasti, infatti, senza incarico, sebbene ottenessero da diversi anni la cattedra annuale.
Proprio in nome dei diritti di questi precari, sabato 18 settembre la Federazioni dei lavoratori della conoscenza (Flc) di Cgil ha organizzato un sit-in di protesta in piazza della Resistenza, dove sindacalisti e precari hanno distribuito dei volantini contenenti le ragioni del loro dissenso, allo scopo di ottenere sensibilità e sostegno da parte della pubblica opinione.
I manifestanti in piazza della Resistenza hanno ribadito la loro contrarietà ai “licenziamenti di massa dei lavoratori della scuola statale, al piano triennale di tagli agli organici del personale docente e Ata e al taglio di 8miliardi di euro delle risorse per la scuola statale”.
Secondo i precari “i contratti di disponibilità, funzionali alla destrutturazione del sistema scolastico pubblico, dividono i precari e mortificano la loro professionalità”. Si sono detti anche contrari “agli accordi bilaterali Stato-Regioni che utilizzano le risorse regionali sottraendoli a settori già in crisi, cancellando, inoltre, il sistema unitario d’istruzione nel Paese”.
La Cgil si è espressa in maniera critica nei confronti dei “tagli ai finanziamenti per le spese ordinarie e per gli appalti nelle scuole” e dell’idea di ridurre “le risorse per la ricerca di base, che produrrà il taglio del 50 per cento dei precari”; ancora critiche al taglio “al diritto allo studio per gli studenti meritevoli e alle università” che genererà la perdita di posti di lavoro e l’aumento del precariato. Dissenso, inoltre, per “il pensionamento a 65 ani delle lavoratrici del pubblico impiego”.
Secondo i manifestanti della Cgil, “le politiche del Governo colpiscono i giovani, i precari, le donne il lavoro pubblico. Paghiamo – sostengono – la crisi al posto degli evasori fiscali”.
Per questo motivo il volantino distribuito in piazza della Resistenza lanciava un invito: “Difendi con la Flc Cgil la qualità della scuola, dell’università e della ricerca pubblica”.
Secondo il sindacato che ha organizzato la mobilitazione il problema dei precari della scuola non rappresenta solo una questione occupazionale, ma molto di più: “Senza investimenti nella formazione, nell’istruzione, nell’università e nella ricerca – sostiene il sindacato – non si esce dalla crisi”. Lo ha ribadito, facendo riferimento in particolare al contesto locale, anche Mimmo Denaro, segretario di Flc-Cgil: “Questi tagli penalizzano notevolmente la scuola crotonese e di conseguenza il diritto allo studio e l’intero territorio, che finisce per ritrovarsi ulteriormente discriminato. Ci sono scuole nelle quali non sarà garantito il minimo di vigilanza e dove il taglio alle risorse umane inevitabilmente comprometterà la qualità dei servizi”.
Le speranze di Flc-Cgil ora sono deposte nei fondi strutturali, che dovrebbero permettere di coinvolgere le risorse umane presenti nelle graduatorie, ma rimaste senza incarico, in progetti didattici aggiuntivi finalizzati a qualificare l’offerta didattica.
“Serve – ha sostenuto Denaro – stimolare le scuole a presentare i progetti in modo che, attraendo fondi, potranno accogliere gli insegnati rimasti esclusi dall’assegnazione degli incarichi”.
Il sindacato resta convinto del fatto che i tagli hanno penalizzato particolarmente la provincia di Crotone, che rispetto alle altre calabresi avrebbe perso più posti di lavoro. Proprio per questo oggi, martedì 21 settembre, si terrà un incontro in Prefettura, promosso dal prefetto, a cui prenderanno parte, oltre ai sindacati, il coordinatore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio e il coordinatore dell’Atp crotonese, Luciano Greco.
Angela De Lorenzo