Cronaca

Omicidio Cavallo, 24 anni a Corrado

Ventiquattro anni e due mesi di reclusione.

Ventiquattro anni e due mesi di reclusione. E’ la pena che i giudici della corte d’assise di Catanzaro, a fronte della richiesta del carcere a vita che era stata avanzata dal pubblico ministero Salvatore Curcio, hanno inflitto al 22enne Andrea Corrado, accusato dell’omicidio di Giuseppe Cavallo, ucciso il 25 marzo del 2008 all’età di 27 anni, ma anche per il tentato omicidio della moglie e del figlioletto di appena tre anni che al momento dell’agguato per le vie della frazione si trovavano nell’auto insieme alla vittima.
La decisione adottata dai giudici della corte d’assise di Catanzaro (presidente Giuseppe Neri, a latere Domenico Commodaro) nel tardo pomeriggio di lunedì, al termine di una lunga camera di consiglio che si è protratta per diverse ore, evidentemente non ha tenuto conto delle tesi sostenute dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Sergio Rotundo, imperniate sull’incerto riconoscimento dell’autore del delitto e sull’inattendibilità dei testimoni, ritenendo fondata la ricostruzione degli inquirenti in base alla quale Corrado doveva essere ritenuto responsabile dei fatti di sangue di cui rispondeva. Al momento della lettura del dispositovo, in aula erano presenti i familiari dell’imputato i quali, comunque, hanno ascoltrato compostamente la sentenza.
I giudici della Corte, nel determinare il computo della pena, hanno considerato le attenuanti generiche prevalenti rispetto all’aggravante della premeditazione, riconoscendo però l’aggravante dell’agevolazione ad attività mafiose. Andrea Corrado, inoltre, è stato condannato al risarcimento del danno in favore delle parti civili e al pagamento di una provvisionale: centomila eurto ciascuno alla moglie e al figlio di Cavallo, cinquanta euro ciascuno ai genitori.
Gianmichele Bosco