Cronaca

Black mountains: il Cic non era nocivo, vacilla l’ipotesi del disastro ambientale

L’ingegnere Daniele Martelloni, perito del Tribunale di Crotone nel processo scatu rito dall’inchiesta ‘Monta gne nere’, ha depositato i ri sultati dell’indagine peritale finalizzata al dissequestro delle aree nelle quali è stato utilizzato il Cic, il conglomerato idraulico catalizzato prodotto nell’ex Pertusola Sud con le scorie del forno Cubilot e la loppa d’altoforno. I carotaggi sono stati effettuati tra giugno e luglio dello scorso anno dalla ‘Lui gi Boeri, Ingegneri & Associati’ di La Spezia. Le conclusioni cui è pervenuto il perito sono completamente opposte a quelle dei consulenti della Procura della Repubblica: “Tutti i campioni di Cic o, comunque, a questo riconducibili, sono risultati ‘non pericolosi’.

L’ingegnere Daniele Martelloni, perito del Tribunale di Crotone nel processo scatu rito dall’inchiesta ‘Monta gne nere’, ha depositato i ri sultati dell’indagine peritale finalizzata al dissequestro delle aree nelle quali è stato utilizzato il Cic, il conglomerato idraulico catalizzato prodotto nell’ex Pertusola Sud con le scorie del forno Cubilot e la loppa d’altoforno. I carotaggi sono stati effettuati tra giugno e luglio dello scorso anno dalla ‘Lui gi Boeri, Ingegneri & Associati’ di La Spezia. Le conclusioni cui è pervenuto il perito sono completamente opposte a quelle dei consulenti della Procura della Repubblica: “Tutti i campioni di Cic o, comunque, a questo riconducibili, sono risultati ‘non pericolosi’. In particolare, nessun campione è risultato possedere le caratteristiche di pericolo H5 ‘nocivo’ e H6 ‘tossico’, così come definite dalla vigente normativa”. Sono stati invece rilevati, attraverso la presenza di eccessive quantità di zinco, livelli fuori norma di ‘ecotossicità’, una nuova categoria (H14) di pericolo introdotta dopo il conferimento dell’incarico al perito. Tuttavia “i risultati dei test di ecotossicità hanno evidenziato – aggiunge Martelloni – che la pericolosità H14 nei campioni esaminati non è univocamente da porsi in relazione alla presenza di metalli, quali lo zinco, ma ad altri fattori. Le conclusioni dell’ingegner Martelloni, dunque, farebbero venir meno le ipotesi di reato di disastro ambientale ed avvelenamento delle acque contestate a vario titolo ai 45 imputati del processo ‘Black mountains’, mentre rimarrebbe in piedi solo lo smaltimento abusivo e la realizzazione di discariche non autorizzate. Intanto il deposito della relazione dovrebbe accelerare la rimozione dei sigilli ai 24 siti ancora sotto sequestro nell’ambito dell’indagine ‘Montagne nere’, come del resto aveva preannunciato di voler fare lo stesso procuratore capo Raffaele Mazzotta quando, nel dicembre 2010, il gup Gori ha disposto l’incidente probatorio. La relazione dell’ingegnere Martelloni approderà in au la il prossimo 28 febbraio, quando è fissata la nuova udienza del processo; in quella sede potranno avanzare le loro deduzioni i consulenti del pubblico ministero, della difesa e delle parti civili.

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L’articolo integrale sull’edizione del giornale in edicola da sabato 28 gennaio 2012