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Serie A, disastro Crotone allo Scida: il Genoa lo affonda tre volte

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Era il jolly che Stroppa aveva indicato quale carta ghiotta da giocare per riaprire la questione salvezza. Non avrebbe potuto giocarselo peggio, e il discorso adesso si complica maledettamente, come se già non lo fosse in partenza. Ma il ko interno contro il Genoa ha un peso specifico gigantesco, un passo falso che apre numerosi interrogativi sulla tenuta di una squadra che continua a denunciare falle inaccettabili complici una qualità tecnica modesta e scelte tattiche che continuando a far discutere. I numeri non mentono mai e le 14 sconfitte in 20 partite con 46 gol incassati a corredo raccontano più di tante parole. Brutta, inguardabile, disastrosa la prova offerta contro il Genoa, zero tiri in porta ad eccezione del tiro di Benali in pieno recupero, e la consueta allegra concessione difensiva. Il bicchiere è desolatamente vuoto, e anche la società stavolta è rimasta delusa e perplessa dalla pochezza tecnica e caratteriale della squadra. E gli interrogativi si alimentano, compresi quella legati alla posizione di Giovanni Stroppa, forse meno salda di qualche settimana fa.

Il tecnico lancia subito nella mischia Di Carmine che affianca Simy al centro dell’attacco. Più dietro ecco Messias, recuperato a tempo di record, che si piazza in zona mezzala con Zanellato e Benali a completare il terzetto. In difesa Marrone guida la difesa con Magallan e Golemic ai lati. Il vento forte che spira sullo Scida condiziona le giocate, e Crotone e Genoa espongono una ventina di minuti senza riuscire a imprimere il marchio al match, che resta poco godibile e contratto. Ad eccezione di una punizione dalla distanza di Messias neutralizzata da Perin, non c’è altro di pericoloso dalle parti genoane, mentre proprio i liguri affondano al primo colpo evidenziando ancora una volta l’insostenibile leggerezza della fase difensiva rossoblù. E’ Destro, vera bestia nera dei rossoblù, ad avventarsi su una palla vagante nell’area piccolo lasciata incustodita e trafiggere Cordaz. Si attende la reazione del Crotone, ma Di Carmine gira a vuoto mentre Messias è abbondantemente al di sotto dei suoi standard e si becca anche un giallo (Era diffidato) che lo costringerà a saltare la trasferta di Milano. Intanto il Genoa senza neppure strafare piazza il raddoppio grazie alla conclusione violenta dalla distanza di Czyborra sugli sviluppi di un calcio d’angolo che incenerisce il portiere rossoblù. Due reti da rimontare per un Crotone che prova ad alzare il ritmo nel finale dove conquista due piazzati che però si perdono nel nulla.

Il Crotone si gioca le carte del rilancio nella ripresa, ma a spezzare ogni possibile ritorno è Destro, ancora una volta spietato nel cuore dell’area rossoblù per l’ennesima volta sguarnita, con l’attaccante che in spaccata raccoglie un traversone di Zajc anticipando un Marrone svagato. La partita finisce al 50′, il resto è accademia e un lento incedere verso il fischio finale. Il Crotone ha sbagliato tutto quanto era possibile, e neppure i cambi hanno raddrizzato una situazione compromessa per la solita miscela esplosiva di leggerezze sparse che stanno vanificando il progetto. Il Genoa ha incassato ringraziando per il minimo sforzo, mentre il Crotone si interroga sui peccati capitali che aggiornano lo score a 14 sconfitte e 46 gol incassati. Troppi.

CROTONE: Cordaz; Magallan (24′ st Djidji), Marrone, Golemic; Pedro Pereira (1′ st Rispoli), Messias, Zanellato (24′ st Henrique), Benali, Reca; Simy, Di Carmine (11′ st Riviere). A disp.: Festa, Crespi, Dragus, Luperto, Rojas, D’Aprile, Petriccione, Vulic. All. Stroppa
GENOA: Perin; Masiello, Radovanovic, Criscito; Zappacosta (26′ st Ghiglione), Strootman (29′ st Behrami), Badelj, Zajc (16′ st Melegoni), Czyborra; Destro (26′ st Pandev), Shomurodov (16′ st Pjaca). A disp.: Marchetti, Zima, Goldaniga, Portanova, Onguene, Rovella, Pellegrini. All. Ballardini.

ARBITRO: Giacomelli di Trieste.

NOTE: ammoniti: Messias, Reca, Edoardo, Strootman