Cronaca

La scuola protesta, docenti e ata scioperano con i sindacati

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Mondo della scuola in agitazione. Anche Crotone e la Calabria venerdì 10 dicembre hanno aderito allo sciopero nazionale indetto da Cgil, Uil, Gilda e Snals.
Docenti e Ata con le bandiere dei sindacati hanno tenuto nella fredda mattinata di venerdì un sit-in davanti all’Ufficio scolastico regionale a Catanzaro, giungendo da tutte e cinque le province calabresi. Allo sciopero in Italia ha aderito il 6% del personale scolastico, molto meno però in Calabria, nonostante secondo i segretari regionali delle sigle sindacali proprio in Calabria ci sono buone ragioni per protestare molto più che nel resto del Paese.
La mobilitazione, in particolare ha preso le mosse dalle proposte di rinnovo della contrattazione nazionale: che prevede per i docenti un aumento di soli 85 euro dopo anni in cui il contratto è rimasto fermo al palo; 12 euro in più soltanto per i docenti ritenuti particolarmente dediti alla scuola, mentre il resto del personale della pubblica amministrazione, con i medesimi titoli richiesti ai docenti, percepisce una differenza salariale di 350 euro. Intanto non sono state stanziate risorse per la proroga del personale Ata sull’organico covid, non esistono misure per la riduzione degli alunni per classe, non sono previsti concorsi per Dsga e facenti funzioni oltre che per le reggenze, restano vincoli per i trasferimenti del personale scolastico, non ci sono soluzioni per lo snellimento delle procedure amministrative e mancano iniziative per stabilizzare concretamente i precari.
Oltre a tutto questo, come ha sottolineato Mimmo Denaro, “in Calabria ci si continua a scontrare con problemi atavici di natura infrastrutturale e strutturale. Ancora si insegna in classi pollaio. Rispetto al contesto nazionale i deficit sono gli stessi ma amplificati. La situazione pandemica ha poi accentuato le criticità rendendole paradossali: manca sinergia tra gli attori che hanno il compito di governare i processi. Per trasporti, infrastrutture, sicurezza, le risorse del Pnr potrebbero fare tantissimo se programmate bene, ci aspettiamo da parte delle forze politiche un impegno che vada in tal senso. Siamo convinti che in Calabria i docenti e gli Ata facciano molto di più rispetto a quello che dovrebbero fare – ha aggiunto – in questi anni hanno portato avanti una scuola con infinite difficoltà, parlare ora di dedizione da premiare non fa altro che portare in voga vecchie logiche liberiste di una scuola che si deve basare esclusivamente sulla premialità del merito. Questo non è un argomento che non vogliamo affrontare, ma non possiamo condividere che il merito venga riconosciuto attraverso l’introduzione di un fondo, è nel dna di un docente lavorare con dedizione!”.
A livello locale, Crotonese in particolare, secondo Mimmo Brizzi la scuola potrebbe essere un sostegno alla promozione culturale ed economica del territorio, “se solo si avesse il coraggio di investire con responsabilità su di essa, invece ci ritroviamo con numeri al minimo, ad esempio, per il tempo pieno, che creerebbe maggiore occupazione, ma anche un indotto economico favorevole. Purtroppo il tempo pieno richiede servizi, come mense e trasporti e su questo la responsabilità è delle amministrazioni”.