Regione & oltre

‘Ndrangheta, Pittelli in carcere, i radicali chiedono l’intervento del ministro Cartabia

L'avvocato Giancarlo Pittelli

Dai Radicali Italiani arriva la richiesta di un incontro urgente con il guardasigilli in merito alla detenzione dell’avvocato Giancarlo Pittelli, l’ex parlamentare di Forza Itali imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Rinascita Scott, a carico del quale il 7 dicembre scorso il Tribunale di Vibo Valentia ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e la traduzione in carcere.
"Esprimiamo la preoccupazione per accuse che sono strettamente connesse con l’esercizio del mandato difensivo di Pittelli nei confronti di propri assistiti, connesse quindi con il suo lavoro di avvocato. Pittelli, dopo una custodia cautelare durissima, ha ottenuto gli arresti domiciliari che ora sono stati revocati in conseguenza di una lettera da lui scritta con richiesta di aiuto a Mara Carfagna; lettera che era dettata, appunto, dalla disperazione" scrivono Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni
"Ora a Melfi Pittelli è di nuovo dietro le sbarre. Lo Stato italiano, la giustizia italiana – aggiungono i tre, rispettivamente segretario, tesoriera e presidente dei radicali – stanno compiendo a nostro avviso qualcosa di estremamente grave al quale occorre porre rimedio. Chiediamo al ministro della Giustizia Marta Cartabia un intervento immediato per verificare le condizioni di salute e il rispetto dei diritti di Giancarlo Pittelli e per aprire una finestra in questa vicenda grottesca".