Cronaca

Riaprire il castello: secondo sabato di protesta davanti al portone chiuso

Proposto un ingresso alternativo per evitare la zona contaminata da tenorm e riutilizzare il monumento (Video)

CROTONE – Il freddo vento di grecale non ha bloccato il secondo sabato di protesta davanti al portone chiuso dell’ingresso del castello di Carlo V di Crotone. Continua l’iniziativa di un gruppo di cittadini per chiedere la riapertura del castello chiuso dal 2018 in seguito al rinvenimento di tenorm, un sottoprodotto delle lavorazioni indistriali che aumenta la radioattività naturale, nella cortina sud (conosciuta come piazza d’Armi) de maniero. Per questo il castello era stato chiuso dal sindaco Ugo Pugliese con ordinanza sindacale per motivi di salute pubblica. 

La protesta, arriva un giorno dopo la riunione della IV commissione consiliare che ha trattato proprio l’argomento della riapertura del castello con il sindaco Voce. In quella sede il primo cittadino ha ribadito che non è sua intenzione aprire il castello senza una certificazione che attestasse la sicurezza del castello. Voce ha anche spiegato che per la bonifica serviranno almeno due anni e che quindi prima di questo tempo il castello non potrà essere aperto.
Un tempo troppo lungo per uno dei simboli della storia crotonese che è stato meta (prima della chiusura) di 26 mila visitatori in media all’anno. I cittadini e le associazioni che hanno aderito al sit in svolto per due sabati consecutivi hanno proposto una alternativa per rendere visitabile parzialmente il castello utilizzando l’ingresso dalla villa comunale attraverso la torre aiutante dalla quale accedere alla cortina ovest ed anche al baluardo di San Giacomo. Con questo  ingresso si può anche riaprire il museo civico e la biblioteca comunale chiusi (con i loro tesori culturali e oltre 30 mila libri) da 4 anni. Il sit in proseguirà anche sabato prossimo se non ci saranno novità.
Sulla vicenda pesano le competenze del Ministero della cultura (proprietario del castello) e della Prefettura di Crotone responsabile in materia di rifiuti radioattivi. Il Mic ha dovuto attendere che la città di Crotone finanziasse la bonifica destinando 1.2 milioni di euro dei fondi di Antica Kroton all’attività. La richiesta al sindaco Voce è quella, attese le competenze di Mic e Prefettura, di fare la sua parte per restituire a Crotone, anche in parte, l’uso del castello. Probabilmente, considerate anche le tante vicinanze alla protesta annunciate in questi giorni, ci si aspettava una maggiore presenza di cittadini, ma ormai tanti credono di poter partecipare attraverso i social. La presenza, però, è più importante di un like.