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Consiglio regionale, rinviata la proposta di un Ato unico per acqua e rifiuti

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E’ stata rinviata al prossimo 18 aprile, in una seduta appositamente convocata, l’approvazione della legge di riforma dei servizi pubblici locali dell’ambiente. La decisione è stata adottata al termine di una rapida consultazione al tavolo della presidenza dell’assemblea. La sospensione dei lavori del Consiglio regionale, infatti, non ha consentito di sciogliere i dubbi circa la questione giuridica sollevata dal consigliere Ernesto Alecci, in riferimento all’approvazione della proposta di legge.
Nel corso del dibattito è emersa la mancanza di unanime visione, tra maggioranza e opposizione, sulla proposta di costituzione di un unico ambito territoriale ottimale regionale, sia per il servizio idrico integrato, sia il servizio di gestione dei rifiuti urbani, con la contestuale istituzione di un unico ente di governo. "Una legge con una impostazione fuori strada e fuori del tempo" ha detto Amalia Bruni del gruppo Misto, contestando "la totale inadeguatezza dei metodi utilizzati da questa maggioranza che continua a lavorare di fretta, optando per soluzioni tampone che di certo non possono risolvere il problema dei rifiuti e che soprattutto rischiano di essere obsoleti alla luce di un progresso scientifico e tecnologico che arriva, per fortuna, indipendentemente da tutto". E di "errore di metodo" ha parlato anche il cinquestelle Davide Tavernise, che nel corso di una accurata disamina ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti "che in assenza di accoglimento ci costringeranno – ha anticipato – ad esprimere il nostro voto contrario".
Ernesto Alecci, criticando l’impianto della normativa, ma non rifiutando la prospettiva di una gestione unica regionale dei settori, ha rivolto al presidente Occhiuto l’invito "a prenderci un po’ di tempo per fare di questa legge – ha detto l’esponente del Pd – una sfida coraggiosa e non una deriva autoritaria". Concetti ribaditi da Antonio Lo schiavo della Lista De Magistris: "E’ presente una tendenza politica ben evidente keynesiana e liberale, con un intervento molto forte dello Stato, della Regione, degli Enti locali nell’economia. Una impostazione politica ben precisa che intende accentrare ruoli e funzioni alla Regione e in particolare al presidente della Giunta regionale". Mentre "un invito a riflettere per superare l’approssimazione di questa legge, scopiazzata dall’Emilia Romagna, fatta in fretta, nella quale si prevede di risuscitare la Sorical" è venuto dal consigliere Pd Domenico Bevacqua.
Di opposto avviso Pasqualina Straface (Foza Italia), che dai banchi della maggioranza, soffermandosi su alcuni aspetti salienti e innovativi della proposta, ha invitato il Consiglio "a prendere in considerazione questa proposta, con un voto unanime". Così come per Pietro Raso (Lega) la giunta regionale con la proposta di un unico organismo di governo e di gestione del sistema idrico e dei rifiuti "ha messo la faccia su un problema storico della Calabria", ricordando la "fase di emergenza in cui si trovano i due settori e le criticità che li riguardano, che sono – ha stigmatizzato Raso – sotto gli occhi di tutti".