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Bonus edilizia, le proposte di Confartigianato Calabria per sbloccare i crediti

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Liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese. Confartigianato Imprese Calabria è da mesi impegnata affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di fare lavorare la filiera edile. Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del Pil e adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta.
“E’ indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa depositi e prestiti e Poste spa e una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato” suggerisce l’associazione degli artigiani. Inoltre “è necessario ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali. E’ importante  consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata”.
Confartigianato Imprese Calabria chiede la riapertura del termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. “Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una remissione in bonis”.
"Infine – conclude l’associazione – è importante semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito e rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione”.