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Unione consumatori: ferie carissime, voli esteri raddoppiati

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Quest’anno andare in vacanza con un volo internazionale costerà il 124,1% in più rispetto all’anno scorso, con un volo nazionale il sovraccosto sarà del 33,3%, noleggiare un’auto sarà più caro del +24,3%, e per pernottare in alberghi, motel e pensioni si spenderà il +21,4% in più del 2021.
La classifica dei rincari record per le vacanze 2022 l’ha stilata l’Unione nazionale dei consumatori. "Quello che emerge da questi dati è che per le prossime vacanze meno ci allontaniamo e meglio è. Tra voli e carburanti i prezzi sono esorbitanti", afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.

I voli internazionali (+124,1% su giugno 2021) sono al primo posto dei rincari annuali anche allargando la classifica a tutti i beni. Al secondo posto c’è l’energia elettrica (+81,4%), al terzo l’olio diverso da quello di oliva (68,6%). Seguono il gas naturale e di città (+67,3%), il gasolio per riscaldamento (+52,7%), il Gpl e metano (+38,2%), i voli nazionali (+33,3%), il gasolio per mezzi di trasporto (+32,3%). Chiude la top ten il burro (+27,7%). In classifica anche la benzina (+25,3%), gli alberghi (al quattordicesimo posto con +21,4%), la farina (+20,5%), la pasta (in 17esima posizione con +18,3%). Chiude la top 20 il pollame (+15,1%), la carne più rincarata.   Per quanto riguarda la top ten di tutti gli aumenti mensili, rispetto a maggio 2022 vincono i voli nazionali (+31,4%), seguiti da quelli internazionali (+21,3%). Al terzo posto sempre una voce collegata alla ferie, cioè i villaggi vacanze e i campeggi con +11,3%. Al quarto posto la benzina che sale del 9,8% in appena un mese (+25,3% su giugno 2021), seguita dal noleggio dei mezzi di trasporto (+7,4%), il gasolio per mezzi di trasporto (+6,7%, +32,3% su base annua), in settima posizione l’E-book download (+6,2%), poi alberghi (+5,7%), pasta sfoglia (+5,1%) e gasolio per riscaldamento (+4,9%). L’energia elettrica è appena fuori dalla top ten mensile con +4,6%, ma salendo su base annua dell’81,4% (al secondo posto dei rincari annui), determina per una famiglia media una stangata annua pari a 514 euro.