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Calabria, sigilli a casa di cura per anziani abusiva già chiusa due anni fa come casa famiglia

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I carabinieri del Nas di Reggio Calabria, a conclusione di un’attività ispettiva, hanno deferito in stato di libertà il titolare ed una dipendente di una casa famiglia abusivamente trasformata in una casa di cura e sottoposto a sequestro penale la struttura. Il provvedimento scaturisce da altre attività di controllo alle quali la casa famiglia era stata sottoposta fin dall’estate del 2020, quando a seguito di gravi deficienze riscontrate, sia strutturali che organizzative, il Comune di Reggio Calabria aveva emanato un’ordinanza urgente per la sospensione dell’attività. Successivi accertamenti avrebbero dimostrato, tuttavia, che la struttura continuava ad ospitare anziani.
Da qui l’immediato intervento dei carabinieri del Nas. Quando i militari hanno avviato l’ispezione, hanno notato da subito che qualcosa non quadrava. Uno dei dipendenti, infatti, è stato sorpreso a sgattaiolare dalla parte posteriore della struttura con in braccio un’anziana ospite non autosufficiente ed ancora con il catetere inserito. L’intento era quello di nasconderla all’interno di un esercizio commerciale sottostante. Il tentativo, che secondo gli investigatori ha messo in grave pericolo la salute della malcapitata, è stato immediatamente interrotto.
Dalla successiva ispezione è emerso, inoltre, che la casa famiglia non solo era gravata dall’ordinanza di sospensione comunale e continuava ad operare, ma sarebbe stata trasformata in una casa di cura con undici anziani, di cui dieci con gravi patologie fisiche e psichiche, costretti a trascinarsi in catetere durante i pochi movimenti possibili o allettati. Inoltre gli anziani erano ospitati in camere vetuste, prive di mobili ed in letti senza barriere per i non autosufficienti e con climatizzatori non funzionanti. Ad accudirli due dipendenti, entrambi senza titoli professionali idonei per l’assistenza sanitaria. Nessuno indossava le protezioni anti contagio da Covid 19. Agli anziani, poi, venivano somministrati farmaci senza precisi piani terapeutici.
I carabinieri del Nas, con l’ausilio del personale del settore Welfare del Comune di Reggio Calabria, hanno immediatamente trasferito gli anziani presso i parenti o in altre strutture socio-assistenziali autorizzate, mentre la casa famiglia è stata sottoposta a sequestro penale. Il titolare è stato deferito in stato di libertà perché avrebbe attivato una struttura sanitaria priva di autorizzazioni, per abbandono di persone incapaci e per inosservanza di un provvedimento dell’autorità, mentre, in concorso con una dipendente sarebbero responsabili anche di esercizio abusivo della professione sanitaria. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.