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Calabria, botte e urla in faccia alla lavoratrice straniera che chiede di essere pagata

lavoro nero turismo

"Siamo incappati in un video che sta circolando sui social nel quale una lavoratrice viene aggredita brutalmente da quello che dovrebbe essere un datore di lavoro, un imprenditore del turismo. Una lavoratrice straniera che chiede di essere pagata per il suo lavoro e che per tutta risposta si prende le mazzate e le urla in faccia da chi pensa di avere diritto di aggredirla e scacciarla perché quella è casa sua". La Segreteria regionale Filcams Cgil Calabria denuncia l’aggressione di una lavoratrice nel soveratese da parte di un’operatore turistico.

"Quello che a noi pare chiaro – commenta il sindacato – è che questo episodio, che purtroppo episodio non è vista la deregulation diffusa nel settore turistico, è frutto di una cultura del disprezzo di ciò che è pubblico, delle leggi e dei contratti di lavoro. Questa situazione ha dei responsabili, naturalmente, poiché nonostante le denunce continue e gli appelli rivolti a politica ed Istituzioni, agli allarmi ed alla vertenza nazionale e regionale sul turismo chi deve occuparsi di far rispettare le regole, si gira sempre da qualche altra parte".
La Filcams Cgil Calabria sta cercando di contattare la donna "per chiederLe il mandato a rappresentarla ed assisterla in tutte le sedi", al fine di ottenere il riconoscimento dei "suoi diritti calpestati da gente che non merita di occupare un bene pubblico". "È indecente – scrive – vivere in un Paese dove chi lavora subisce ancora certi trattamenti, mentre chi utilizza il suolo pubblico in concessione fa il padrone e sotto perché pensa che quel bene comune è un suo diritto a prescindere o meno dal rispetto delle regole, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dello Stato".