Cronaca

Crisi idrica, Confcommercio alza la voce: interventi urgenti o la politica non parli più di turismo

Antonio Casillo

Dopo tre giorni di rubinetti a secco, Confcommercio Crotone alza la voce per chiedere misure urgenti al fine di evitare che disagi del genere abbiano a verificarsi in periodi strategici dell’anno per il territorio. La richiesta è stata messa nera su bianco su una lunga nota a firma del presidente Antonio Casillo.
"Esercizi pubblici costretti ad abbassare le serrande per via delle interruzioni del flusso idrico e cittadini alle prese con innumerevoli secchi d’acqua per fronteggiare quella che, inizialmente, doveva essere un’emergenza ma che ora è diventata una consuetudine. Questo – scrive Casillo – il quadro drammatico del territorio negli ultimi giorni, colpito dalla crisi idrica. Al di là di scambi e rimpalli di responsabilità, a pagare sono cittadini e imprese. Nella nostra provincia, oltre ad una situazione di siccità conclamata, vi è anche una importante dispersione del flusso idrico".
Confcommercio sollecita interventi efficaci a monte di "una programmazione non più procrastinabile" per "alleviare una situazione ormai insostenibile ed inaccettabile, peraltro – scrive – verificatasi in piena stagione turistica, con ulteriori danni economici e d’immagine per le nostre imprese". E si chiede: "Perché siamo sempre noi a pagare per le colpe altrui? Perché le nostre imprese ed i nostri cittadini non possono vedere erogati i servizi essenziali, per come avviene nel resto del Paese?
La mancanza di acqua non fa che aggravare una stagione che "non si dimostra soddisfacente rispetto alle attese" lamenta Casillo. E se proprio non si riesce a trovare una soluzione, "a concertare e programmare seriamente" aggiunge il presidente del commercianti, "chiediamo che si abbia il pudore di non pronunciare la parola turismo, perché dietro questo termine ci sono le nostre imprese ed i nostri lavoratori che subiscono le drammatiche conseguenze delle deprecabili politiche attuate".