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Il rammarico di Lerda: "I ragazzi hanno dato tutto, ma il terreno di gioco ci ha penalizzati"

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Il rammarico è evidente. Come la consapevolezza di aver perso una chance per mantenere l’andatura della battistrada, che invece si ritrova dopo il turno infrasettimanale con un +6 e scontro diretto di vantaggio che rappresenta un ritardo che comincia a farsi pesante. Franco Lerda, al rientro in panchina dopo tre turni di squalifica, accoglie il pareggio di Taranto con un misto di rimpianto e orgoglio, che a conti fatti vale poco. Resta la reazione della squadra, peraltro in un contesto di campo ai limiti e forse anche oltre la regolarità, ma che non basta per alimentare quel progetto di leadership per il momento saldamente in possesso del Catanzaro. E il tecnico difende anche una prova di squadra complessivamente deludente, figlia di alcune fiammate individuale ma anche troppe concessioni difensive che rischiavano anche di procurare uno scivolone totale: “Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto e non posso rimproverargli nulla – anche perché abbiamo giocato su un campo che non permetteva di palleggiare in un certo modo impedendo di esporre le nostre caratteristiche. Ma la squadra ha dato tutto, reagendo due volte a due gol oggettivamente evitabili. Il primo avvenuto a difesa schierata ed il secondo quando il tempo era quasi scaduto e la palla in nostro possesso prima di perderla ingenuamente. Non accampiamo scuse e non ci aggrappiamo alle condizioni del campo, però era evidente non vi fossero le situazioni ideali per giocare a calcio come sappiamo fare noi”.
Il distacco dal Catanzaro è lievitato, ma Lerda getta acqua sul fuoco: “Noi sappiamo qual è il nostro percorso, ovvero di dare il massimo in ogni partita. E certamente non molliamo di un centimetro, anche perché il campionato è ancora molto lungo. Purtroppo oggi abbiamo trovato un campo e una squadra che non ci hanno permesso di fare quello che sappiamo, Ma ora testa al Cerignola”