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Sanità: in Calabria i primi medici cubani, presto in servizio negli ospedali del reggino

Occhiuto: "Sono 50 inizieranno il 2 gennaio un corso che durerà un mese. Non ruberanno alcun posto di lavoro perché stiamo andando avanti con i concorsi e le procedure di reclutamento, ma aiuteranno la sanità calabrese"

medici cubani

Sono arrivati in Calabria, a Cosenza, i primi 50 medici cubani che verranno impiegati nelle strutture ospedaliere calabresi in base a quanto stabilito dalla convenzione sottoscritta nello scorso mese di agosto dal presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità Roberto Occhiuto lo scorso agosto agosto all’Ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (Csmc S.A.), la società  dei medici cubani, per la fornitura di servizi medici e sanitari.
 Una volta in grado di poter assumere servizio, i professionisti cubani che fanno parte di questo primo contingente saranno assegnati agli ospedali di Locri, Polistena, Gioia Tauro e Melito Porto Salvo. Successivamente si interverrà nelle altre strutture della regione. 

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L’intesa, che all’epoca ha scatenato non poche polemiche, consentirà di utilizzare temporaneamente i camici bianchi del Paese caraibico, in tutto dovrebbero essere poco meno di 500 quelli coinvolti, per almeno sei mesi, ulteriormente prorogabili nelle strutture ospedaliere calabresi in forte sofferenza per carenza di medici.
"Oggi li ho incontrati a Cosenza, perché sono ospiti della Caserma dei Bersaglieri. Appena pronti saranno destinati agli ospedali calabresi, partendo dalla provincia di Reggio Calabria. Per averli ci avremmo messo tre anni. Tra un mese potranno invece operare nei reparti ospedalieri che altrimenti avremmo dovuto chiudere". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in riferimento all’arrivo dei medici cubani che tra un mese inizieranno ad operare negli ospedali calabresi, parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa alla Cittadella regionale di Catanzaro.  
"I medici che sono 50 – ha aggiunto Occhiuto – inizieranno il 2 gennaio un corso che durerà un mese. Non ruberanno alcun posto di lavoro perché stiamo andando avanti con i concorsi e le procedure di reclutamento, ma aiuteranno la sanità calabrese a mantenere aperti gli ospedali che altrimenti avrebbero dovuto chiudere. Non è una soluzione, per quella stiamo facendo i concorsi, ma la medicina cubana è tra le migliori e questi medici ci aiuteranno in ospedali dove altrimenti sarebbe difficile reclutare altri medici".
 "E’ una soluzione di emergenza – ha detto ancora Occhiuto – in una condizione che altrimenti sarebbe difficile affrontare. Non mi curo delle critiche e delle chiacchiere. Ho la responsabilità di ricostruire il sistema sanitario calabrese, con tutti gli strumenti necessari. Vado avanti come un treno convinto che si tratta di strumenti necessari per assicurare la cura ai calabresi. Mille polemiche non valgono una sola vita salvata".
"Hanno cercato di fermarci, con polemiche e con intoppi burocratici, ma ce l’abbiamo fatta. Come ho detto in più occasioni non ruberanno alcun posto di lavoro ai medici italiani, ma ci aiuteranno a tenere aperti reparti e ospedali.
Il 2 gennaio inizieranno il corso presso l’Università della Calabria e appena saranno pronti cominceranno a lavorare negli ospedali calabresi". Così su Facebook il presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la Sanità, Roberto Occhiuto dopo l’arrivo in Calabria dei primi 50 medici cubani reclutati in base ad un’intesa siglata con il Paese caraibico.
"Continuiamo senza sosta a cercare medici italiani tramite i concorsi – aggiunge Occhiuto – ma adesso il pericolo era di dover chiudere strutture sanitarie per carenza di personale. È nostro dovere affrontare l’emergenza con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, per garantire cure e servizi ai cittadini calabresi. Non ci faremo fermare".