Cronaca

Aggressione a Davide: inflitti 20 anni e 4 mesi a Nicolò Passalacqua. A giudizio altri due imputati

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Vent’anni e quattro mesi: è la pena inflitta dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Crotone Elvezia Cordaco al 23enne Nicolò Passalacqua, autore dell’aggressione a Davide Ferrerio, il ragazzo bolognese in vacanza in città con i suoi familiari, avvenuta l’11 agosto dello scorso anno e che da quel momento versa in coma irreversibile.
Il gup è andato oltre la richiesta del pubblico ministero Pasquale Festa che aveva sollecitato per Passalacqua la condanna a 20 anni di reclusione, pena già scontata di un terzo per via del rito abbreviato con il quale è stato celebrato il processo, per l’accusa di tentato omicidio aggravato dai motivi futili e abbietti e dalla minorata difesa della vittima.
Il difensore di Passalacqua, l’avvocato Salvatore Iannone aveva chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravissime ritenendo che il pugno inferto da Passalacqua sulla tempia sinistra di Ferrerio non avesse provocato alcun danno, provocato invece alla tempia destra della vittima dalla caduta a terra.
IL RINVIO A GIUDIZIO
Oltre alla sentenza di condanna di Passalacqua, il giudice Cordasco ha emesso un’ordinanza di rinvio a giudizio per altri due imputati: Anna Perugino e il suo compagno Andrej Gajtu, accusati di concorso anomalo in tentato omicidio. La Perugino è la madre della ragazzina, all’epoca ancora minorenne, al centro della vicenda poi degenerata nel pestaggio di Ferrerio scambiato per un’altra persona. Perugino e Gajtu compariranno il 15 giugno prossimo davanti al Tribunale di Crotone.
Il gup ha inoltre disposto un risarcimento di 1.305.000 a favore di Davide Ferrerio e una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori e il fratello di Davide, ma ha invece rigettato a richiesta di risarcimento danni avanzata dalle parti civili Comune di Crotone, Provincia di Crotone e Comune di Bologna.
LE REAZIONI
"Un po’ di giustizia è stata fatta – ha detto Giuseppina Orlando, madre di Davide  -. Il dolore è talmente lancinante, disumano, assurdo che non riesco a pensare ad altro perché non c’è niente. C’è semplicemente un ragazzo, un principe perché era il nostro principino a cui è stata tolta la vita inutilmente. Adesso ci sarà il processo alla mandante la mandante ed al suo compagno. Spero che anche loro vengano condannati a una pena esemplare".
"Siamo soddisfatti – ha aggiunto Alessandro Ferrerio, fratello di Davide – perché comunque con il rito abbreviato una condanna di 20 anni e 4 mesi per tentato omicidio è una condanna importante. Condanna che non ci potrà ridare Davide che mi manca tanto. Scambierei volentieri la libertà di Passalacqua con la vita di mio fratello".
In disaccordo con la sentenza il difensore di Passalacqua, l’avvocato Salvatore Iannone: "È un fatto grave che meritava una punizione, ma questa sentenza esemplare è stata fatta solo per l’opinione pubblica e così a mio parere non si fa la giustizia. Non ho mai visto una sentenza che pur riconoscendo un tentato omicidio dia 20 anni di reclusione con il rito abbreviato. Vedremo le motivazioni e poi decideremo su appello".
Un’udienza difficile durante la quale, prima delle conclusioni delle parti, è stato anche proiettato un video che mostrava le attuali condizioni di salute di Davide che si trova in coma presso una struttura sanitaria di Bologna. In aula c’erano i genitori ed il fratello di Davide Ferrerio che anche stavolta hanno indossato una maglia con la scritta: “Giustizia per Davide”.
LA RICOSTRUZIONE
All’origine dell’aggressione c’è un assurdo scambio di persona causato da una incredibile serie di coincidenze. Tutto nasce da una relazione social tra una ragazza Martina Perugino, 18 anni, alla quale era interessato Passalacqua, ed un uomo di 31 anni, Alessandro Curto che si nascondeva sotto un profilo falso con il nome di un ex fidanzato della ragazza. Per questo la mamma della ragazza, Anna Perugino, 42 anni, aveva organizzato un appuntamento per scoprire chi fosse l’uomo che si nascondeva sotto quel profilo. Così, insieme ad un gruppo di parenti ed a Nicolò Passalacqua si era recata davanti al Tribunale. Qui hanno incrociato Alessandro Curto che, capito che l’appuntamento poteva essere una trappola, si è defilato e, dopo aver raggiunto l’auto, ha inviato un messaggio alla ragazza nel quale diceva di avere “una camicia bianca”. In quel momento in via Veneto passava Davide Ferrerio, del tutto estraneo alla vicenda, che è stato puntato da Passalacqua ed aggredito con un calcio alle costole ed un pugno alla testa.
Passalacqua, che venne arrestato dalla Squadra mobile di Crotone dopo poche ore dal brutale pestaggio, aveva confessato il delitto e nella precedente udienza aveva risposto alle domande del pm, Pasquale Festa, e degli avvocati di parte civile e difesa chiedendo scusa alla famiglia di Davide. Nella vicenda giudiziaria sono anche coinvolte Anna Perugino ed il compagno Andrej Gaju che sono stati rinviati a giudizio (prima udienza il 15 giugno) che devono rispondere di concorso anomalo in tentato omicidio,  mentre Martina Perugino – che al momento dei fatti era minorenne – è stata ammessa alla messa in prova dal gip del Tribunale dei minorenni di Catanzaro. Curto è stato prosciolto da ogni accusa.