Cronaca

Stato di agitazione al Corap, situazione sempre più difficile per i 74 dipendenti

corap

I dipendenti del Corap, consorzio della Regione Calabria che si occupa delle aree industriali, sono stanchi di dover restare in un limbo amministrativo senza futuro. Per questo motivo, a seguito di un’assemblea sindacale, hanno proclamato lo stato di agitazione ed annunciato per giorno 1 giugno una giornata di sciopero.
A darne notizia sono le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl rappresentate da Alessandra Baldari, Luciana Giordano e Walter Bloise che sostengono come “la Regione Calabria in tutta questa vicenda è il grande assente mai un tavolo con la presenza di un rappresentante Regionale”.
Nella nota si ricostruisce tutta la vicenda relativa al Corap la cui crisi è esplosa negli anni passati con la messa in liquidazione coatta amministrativa che di fatto ha annullato l’operatività del consorzio che, tra le altre cose a Crotone gestisce anche una importante ma obsoleta condotta idrica le cui rotture hanno causato numerosi disagi. I sindacati ritengono che “risulta indispensabile capire come la Regione Calabria, nel quadro della procedura di liquidazione coatta intenda collocare i suoi 74 dipendenti (di cui 16 a Crotone, ndr) ormai stanchi” e ribadisce che gli stessi “hanno subito un iter che ha portato alla messa in liquidazione coatta amministrativa solo dopo una serie di goffi scivoloni da parte della politica; infatti la prima procedura è avvenuta nel 2019 e poi dichiarata incostituzionale nel marzo 2021, ritornato in bonis poi nel mese di settembre 2021 viene di nuovo posto in liquidazione coatta amministrativa, questa volta interviene il Tribunale Amministrativo Regionale dopo poco più di un mese… Fino ad arrivare all’attuale procedura avviata a novembre 2021 ed oggi inopponibile, ma con dentro crediti vantati dai dipendenti per circa 6 stipendi arretrati, insieme ai riconoscimenti previsti dagli altri istituti contrattuali”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sostengono che attualmente “non si comprendono ad oggi le reali intenzioni dei dipartimenti regionali parti di questa vicenda, atteso che bisognerebbe comprendere dove era la burocrazia regionale quando nel 2016 è stata fatta la capestre fusione tra le 5 Asi calabresi, il tutto senza vedere un documento delle vecchie ASI, senza conoscere le varie situazioni debitorie ignorando scientemente la relazione dell’allora commissario straordinario Dott. Monea dalla quale veniva fuori numeri importanti che anticipavano la fine del Corap anni prima della sua istituzione”.
Ricordando alla Regione Calabria che nonostante tutto i dipendenti rimasti “continuano a lavorare in silenzio producendo i documenti richiesti dalla Regione e sostituendo che è andato in pensione o è riuscito a “salvarsi” approdando in altri porti”, i sindacati denunciano l’indifferenza della Regione Calabria: “Sono mesi che a certe latitudini della cittadella regionale, e non già mai dalla sede del Consiglio Regionale, si parla di una nuova Agenzia, senza specificarne mai la natura giuridica, scopi, funzioni e personale della nuova agenzia. In verità – scrivono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – non vi è traccia di alcuna proposta di legge in questo senso; nel concreto non è stato fatto alcun passo in avanti, non è dato sapere se esiste un progetto di legge Regionale ufficiale e sappiamo tutti che questo percorso prevede una serie di adempimenti che richiedono tempi procedurali molto lunghi”.
Anche se un ramo d’azienda di Corap – quello relativo alla gestione delle retei idriche e depuratori – dovrebbe confluire in Sorical entro ottobre 2023, i sindacati evidenziano: “l’attuale gestione commissariale ha in mano un attivo a disposizione dei creditori ad oggi consistente e che permetterebbe la soddisfazione almeno degli arretrati dei dipendenti dal 2019, tali somme non possono per norma di legge essere utilizzate per la gestione ordinaria dell’Ente, quindi la Regione Calabria non può finanziare la Depurazione del periodo estivo con i soldini dei dipendenti e con il loro TFR”.
I sindacati chiedono che vengano avviate le procedure previste per la tutela dei 74 dipendenti, i tre sindacati e che entro e non oltre la fine del mese venga calendarizzato un tavolo sindacale operativo che porti allo smistamento del personale: “In caso contrario – specificano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – , l’amministrazione regionale deve collocare il dipendenti Corap nelle forme previste della normativa nazionale di riferimento che ha posto il Corap in lca, ovvero nei ruoli della Regione Calabria”. Intanto per giorno 1 giugno è annunciata una giornata di sciopero dei dipendenti del Corap ed un sit-in sotto la sede Regionale.