Cronaca

Piano dimensionamento scolastico, il ‘Nautico’ non ci sta: "Una scelta illogica e piena di criticità"

nauy

La proposta di dimensionamento scolastico avanzata dalla Provincia di Crotone continua a far discutere. A farne le spese, tra le altre, l’Istituto Nautico, già accorpato da un decennio con la Ragioneria, che nel corso degli anni ha trovato quella stabilità ed equilibrio che ora andrebbe definitivamente stravolto. Vediamo i numeri: allo stato attuale l’istituto crotonese, che consta di oltre 700 alunni, perderebbe la propria autonomia venendo accorpato al nascente polo di Isola Capo Rizzuto, mentre la Ragioneria andrebbe ad unirsi all’Ipsia Barlacchi. Una soluzione che intaccherebbe quegli equilibri organizzativi in fatto di movimentazione del corpo docente e degli spazi da utilizzare. Allo stato attuale il biennio del Nautico è ospitato proprio all’interno della Ragioneria, che acquisirebbe quelle aule una volta abbinato all’Ipsia. Dove verrebbe collocato? Ad Isola? E quello serale? Direttamente a Cirò Marina, che ne acquisirebbe le competenze? Ma con le attrezzature anche avveniristiche in dotazioni all’Istituto che rimarrebbero a distanza? Insomma tante criticità che il piano redatto include, ma ancora in grado di poter essere rivisto. Ed è questo l’auspicio degli istituti coinvolti nel dimensionamento, i quali presenteranno le proposte sviluppate dai collegi presentandole alla Provincia di Crotone, che dovrà eccepire le criticità e inoltrare poi alla Regione il piano definitivo, rivisto evidentemente con una sintesi degli spunti presentati dai vari collegi.
Intanto all’interno dell’Istituto Nautico il malumore serpeggia, così come la ferrea volontà di proseguire la propria battaglia e non lasciare nulla d’intentato per difendere i propri diritti. E sabato mattina una delegazione di docenti, studenti, con in testa il dirigente scolastico Girolamo Arcuri, si sono confrontati all’interno dell’Istituto per esprimere il proprio disappunto, le ripercussioni negative che avrebbe sull’istituto e le mosse da adottare per evitare che la proposta provinciale vada in porto. Presenti anche le sigle sindacali di Cgil e Uil rappresentate da Mimmo Denaro e Tonino Bitonti, i quali hanno espresso sostegno assoluto nella battaglia degli istituti, sottolineando anch’essi i tanti paradossi del piano redatto. I docenti Alberto Vega, Luigi Pascale e Luca Paturzo hanno spiegato nel dettaglio, attraverso numero e slide dettagliate i contenuti delle proposta con le incongruenze che la compongono, che in questo caso penalizzeremo nettamente l’offerta formativa dell’Istituto, smembrato e costretto a collocazioni plurime oltre il territorio cittadino e di conseguenza con inevitabili disagi per l’utenza.
“Chiediamo – rileva il gruppo docente – che non si butti con un colpo di spugna il lavoro che quotidianamente i docenti  svolgono con passione e professionalità solo per far quadrare freddi numeri che con la vita delle persone non hanno niente a che fare. La scelta di istituire poli scolastici nei comuni di Isola Capo Rizzuto e Cutro appare un maldestro raggiro delle linee guida emanate dalla Regione".
Anche il dirigente Arcuri ha espresso la propria posizione, evidentemente di concerto con quella collegiale: “Abbiamo espresso parere contrario ampiamente argomentato  e motivato inoltrato alla Provincia, unitamente all’Usr e alla Regione Calabria". Il dirigente intravede comunque uno spiraglio all’orizzonte: "Ritengo che alla fine cambierà qualcosa. Intanto siamo alla bozza, entro ottobre la Provincia dovrà recepire i pareri dei dirigenti e trasferire il piano alla Regione che lo adotta soltanto se non riscontra evidenti anomalie. Entro novembre andrebbe poi adottato diventato esecutivo dal 1 settembre 2024.
C’è tempo, dunque, anche se non ancora molto. E sono giorni frenetici, con la manifestazione di lunedì 2 ottobre, di concerto con i ‘colleghi’ del Pertini che si svilupperà da qui per arrivare in piazza della Resistenza sotto il palazzo del Comune dove ci sarà una interlocuzione con il Sindaco per poi procedere verso il palazzo della Provincia dove sarà invece svolto un sit-in.