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Provincia | 19 ottobre 2023, 16:43

Operazione Karpanthos, droga ed estorsione: Riesame scarcera quattro persone

Operazione Karpanthos, droga ed estorsione: Riesame scarcera quattro persone

Il Tribunale del Riesame ha riformato una serie di misure cautelari applicate ad indagati nell’operazione ‘Karpanthos’ eseguita il 25 settembre con la quale la Dda ha svelato  l’esistenza di un traffico di droga tra Petronà e Mesoraca. 

Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza nella parte relativa all’imputazione per narcotraffico per Leonardo Castagnino, 25 anni di Mesoraca, ed ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere sostituendola con gli arresti domiciliari. La Dda nell’indagine riteneva Leonardo Castagnino organico ad una presunta associazione, dedita allo spaccio di sostanza stupefacente.  La tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Arduino Foresta ha posto l’attenzione del giudici del riesame sul fatto che dai due episodi contestati a Castagnino - due contatti telefonici - non emerge la sussistenza di indizi di colpevolezza e non traspare l’appartenenza ad una associazione di narcotrafficanti. 

Anche per Giovanni Lopreti, 53 anni di Mesoraca, che rispondeva delle stesse accuse di Castagnino, il Riesame, accogliendo in parte l’istanza dell’avvocato difensore Marco Rocca, ha sostituito la misura del carcere con quella dei domiciliari.

Il Tribunale del riesame, decidendo a seguito della camera di consiglio di giorno 17 ottobre, ha anche annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Vincenzo Bubbo, 43 anni di Petronà, rimettendolo in libertà. A Bubbo era contestato un concorso in estorsione. I difensori di Bubbo, gli avvocati  Tiziano Saporito e Maurizio Bubbo, hanno sostenuto davanti al Riesame che il gip aveva basato la gravità indiziaria esclusivamente sulle dichiarazioni della presunta persona offesa e che la valutazione fatta si fondava esclusivamente su impressioni personali.

Con la stessa decisione, il tribunale del Riesame ha revocato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Pietro Paolo Scalzi, annullando l’ordinanza relativamente all’accusa di estorsione: gli avocati Saporito e Bubbo hanno segnalato al Riesame che il Piero a cui si faceva riferimento nel corso di alcune intercettazioni non poteva essere riferito a Scalzi. I giudici hanno disposto i domiciliari relativamente al reato di tentata estorsione.

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