Cultura e spettacoli

Pubblicato ‘U’ mpiarnu’, audiolibro di Ciconte che traduce Dante in cutrese

u mpiarnu

E’ stato pubblicato martedì 7 novembre, da Aporema edizioni, ‘U mpiarnu’, l’audiolibro di Marco Ciconte che rilegge l’Inferno di Dante in dialetto cutrese. Un’opera di ‘traduzione’ ed adattamento dialettale imponente che ha impegnato lo scrittore di Cutro in un lavoro durato oltre 4 mesi. Opera iniziata quasi come un gioco, ma che è diventata una vera e propria ‘patologia culturale’ per Ciconte
“Nel 2021 – spiega Marco Ciconte -, in occasione del Dantedì, mi capitò di tradurre una terzina dell’Inferno in cutrese. La cosa mi divertì tanto e passai a un’altra terzina, poi un’altra e un’altra ancora. Completai tutto il primo canto e mi resi conto che mai avevo analizzato con tanta dovizia di particolari il capolavoro di Dante Alighieri. A quel punto ero in trappola, come preso da una febbre incontrollabile. Mollai il romanzo in stesura e mi dedicai a una sfida folle: analizzare tutto l’Inferno e adattarlo al cutrese mantenendo la metrica e la rima dantesca. Ho trascorso quattro mesi stupendi, di studio profondo, di stimolo continuo, di una scoperta doppia: della incredibile attualità di un testo che ancora oggi è avanti rispetto ai nostri tempi e della stupefacente capacità espressiva del calabrese, che grazie a Dante acquisisce finalmente la dignità di lingua”.
Quel gioco è diventato qualcosa di importante e Marco Ciconte ha deciso di condividerlo con il pubblico. La difficoltà era nella lettura del testo da parte di chi non è cutrese. Da qui l’idea dell’audiolibro nel quale Ciconte legge le terzine in cutrese de ‘U mpiarnu. Che è un modo anche di avvicinare la Commedia dantesca ad un pubblico più vasto. “L’uso del più popolare dei linguaggi – spiega Ciconte -, con il conseguente lavoro di semplificazione inteso alla comprensione del testo, avvicina anche le masse più popolari al capolavoro della letteratura italiana, perché anche quelle masse non sono state fatte “a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
“Questo folle esperimento – prosegue Ciconte – da martedì sarà su tutte le piattaforme di distribuzione online in forma di audiolibro, perché il calabrese va ascoltato per essere gustato, ed in questo modo lo si può fare ovunque e comunque: in casa, in auto, mentre ci si riposa o mentre si lavora, con un qualsiasi strumento di comunicazione audio. Ritengo che, sul piano della divulgazione culturale, questo sia il più importante lavoro della mia carriera”.
Ciconte ringrazia Francesco De Luca, “che mi ha messo a disposizione il suo studio di registrazione e ha curato il montaggio”, Aporema Edizioni Società Cooperativa e Alessandro Cuccuru “per l’entusiasmo con cui hanno sposato un progetto così fuori dal comune” e Martina Ciconte (la figlia) “che ancora una volta mi ha regalato la sua arte per realizzare la copertina”.