"E’ un dato formale, una di quelle eccezioni processuali che si fanno in contesti giudiziari, ma lo Stato non si volta dall’altra parte e farà tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica, tragica sciagura che successe a febbraio scorso". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, oggi a Crotone, a proposito del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro il 26 febbraio scorso che fece 94 vittime. Piantedosi ha assicurato che lo Stato farà la sua parte contrariamente a quanto emerso ieri nel processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone nei confronti di tre scafisti del caicco naufragato.
In quella sede, infatti, il Fondo di garanzia vittime della strada, che risarcisce anche le vittime di incidenti nautici, citato in giudizio dai legali delle vittime come responsabile civile, si è regolarmente costituito ma si è opposto alla citazione e ha chiesto l’estromissione dal processo sostenendo che il natante naufragato non era stato utilizzato per diporto né adibito a trasporto pubblico e per questo motivo non può essere assoggettato al codice delle assicurazioni che regola anche l'intervento del fondo di garanzia per le vittime della strada.Il tribunale, che aveva ammesso la citazione in giudizio del Fondo di garanzia, si è riservato la decisione sulla richiesta di estromissione. Il Fondo è rappresentato dall'avvocato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega.
Sull'eventualità che nel territorio di Crotone, dove esiste già il Cara di Sant'Anna, venga realizzato anche un Cpr, centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti, il ministro dell'Interno non si è sbottonato. "Abbiamo un piano che mira a realizzare almeno un Cpr in ogni regione. Stiamo verificando tutte le ipotesi che abbiamo censito di luoghi possibili, poi tireremo le somme quanto prima" ha affermato Piantedosi.
Sempre in tema di migranti e in particolar modo di sicurezza, il ministro ha gettato acqua sul fuoco sulle polemiche che già stanno interessando il provvedimento varato giovedì sera dal consiglio dei ministri. "Sul decreto sicurezza le discussioni e le polemiche sono legittime. Del resto il provvedimento ha la forma di un disegno di legge che adesso comincerà il percorso parlamentare dove quelle che sono legittime discussioni delle forze politiche troveranno la sede più opportuna per manifestarsi" ha detto Piantedosi.