CROTONE – La parentesi di Silvio Baldini si è limitata ad un mese esatto. Il tempo per l’allenatore di comprendere di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. I metodi visionari del tecnico non hanno trovato l’applicazione e disponibilità di una squadra ingestibile, sensazioni che Baldini ha avvertito da subito, anche mettendo le mani avanti e anticipando che ‘nel momento in cui la sua parola non avrebbe avuto peso’, sarebbe salito sulla sua auto e tornato a casa. Ha resistito alle ignobili recite contro Giugliano e Latina, ma dopo Monterosi è sbottato, e quella ‘denuncia’ suonava come un addio anticipato.
Consolidato dalla presa di posizione dei giocatori, che, come svelato dallo stesso Baldini intercettato dai colleghi di Esperia Tv, hanno confidato all’allenatore le difficoltà di apprendimento dei suoi metodi di lavoro e filosofia: “Mi spiace perchè c’erano molte aspettative e avevo fiducia sul raggiungimento del traguardo – ha raccontato Baldini -. Purtroppo i segnali sono andati in un’altra direzione e le prestazioni non sono sono state all’altezza. E quando mercoledì al termine dell’allenamento Gomez e Loiacono sono venuti da me dicendomi che facevano fatica a seguirmi, ho capito che fosse arrivato il momento di fare un passo indietro. Ringrazio per la stima e l’affetto della società e dei tifosi, dispiace perchè pensavo che ci fossero le condizioni per portare avanti il progetto. Loro hanno avuto l’onestà di dirmi questa cosa e siccome io non voglio essere un problema, ho preferito farmi da parte”.
Si è chiuso, così, l’ennesimo capitolo di una saga dai contorni davvero masochistici e delittuosi. Nonostante Gianni Vrenna lo avrebbe volentieri blindato. Ma la scelta dell’allenatore è stata irremovibile e alla società non è rimasto altro da fare che prendere atto delle dimissioni.
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