Diocesi

Cattedrale Crotone, indagini in corso per un restauro corretto: sarà riaperta nel 2026 fotogallery

Conferenza stampa del vescovo Angelo Raffaele Panzetta, e della Soprintendente ai beni archeologici Stefania Argenti. Necessaria indagine per conoscere i problemi della cattedrale ed eseguire un intervento accurato su un edificio malato. Il vescovo ammonisce: non usate la cattedrale per fare campagna elettorale

CROTONE – Dovrà essere rifatto completamente il tetto della cattedrale e verranno eliminati i marmi del colonnato che non permettono la traspirazione della struttura: serviranno quasi due anni per poter tornare nella cattedrale di Crotone. Sono notizie emerse nel corso della conferenza stampa indetta dalla Diocesi e dalla Soprintendenza archeologica per le province di Crotone e Catanzaro per illustrare lo stato dell’arte dei lavori di restauro strutturale della cattedrale chiusa al culto dal 26 giugno dello scorso anno.
Un edificio “malato, ammalorato” ha detto la soprintendente Stefania Argenti nello spiegare che: “Questo non può essere un lavoro superficiale  è un lavoro che, come tutti i restauri, richiede del tempo anche perché non abbiano trovato documentazione per fare una analisi storica completa dalla quale partire per acquisire informazioni e dati allo scopo di realizzare un restauro il più rispettoso possibile delle origini”. I lavori di restauro strutturale sono stati finanziati con 2,8 milioni attraverso il Pnrr, mentre la curia ha ottenuto quasi 3 milioni di euro per interventi di restauro interno attraverso l’8 per mille della Cei.

Fondi per l’indagine strutturale

Per svolgere questo lavoro propedeutico agli interventi strutturali e di restauro interno, la Soprintendenza ha ottenuto altri 200 mila euro da fondi del Mic gestiti dal segretariato per i beni culturali. L’ingegnere Francesco Lorenzo, progettista dell’intervento ha sottolineato:  “Il progetto di indagine è molto dettagliato e la cattedrale attualmente è monitorata da remoto e in modo diretto per controllare il quadro fessurativo. Le indagini – ha concluso Lorenzo – dovrebbero terminare a maggio”.
Il termine ultimo dei lavori è fissato al 31 dicembre 2025 per restare nei tempi previsti dai finanziamenti erogati con il Pnrr e secondo il cronoprogramma a marzo 2026 ci sarà il collaudo : “Noi speriamo di poter aprire la cattedrale per chiudere il giubileo del 2025” ha detto don Gino Gulizia, direttore dell’ufficio beni culturali ed edilizia di culto della Diocesi.

Lo sfogo del vescovo

Considerata la chiusura della cattedrale il vescovo Angelo Raffaele Panzetta ha promesso: “Faremo in modo che la Madonna di Capocolonna possa essere fruibile ai fedeli. Bisogna trovare le giuste misure di sicurezza perché oltre ad essere un simbolo di fede è un’opera d’arte di immenso valore. Vogliamo fare bene questi lavori e forse mai come oggi conosciamo la cattedrale. Sono amareggiato dalle illazioni. Vi prego: che la cattedrale non sia oggetto di campagna elettorale e che la Madonna non sia oggetto di speculazione politica. Rispettate la sacralità della cattedrale e della Madonna come simboli di comunione”.
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