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La delusione di Zauli: “Il punto più basso della mia gestione, ma non mi dimetto” fotogallery

Zauli non nasconde la delusione. "È giusto prendere le critiche oggi. La squadra fa fatica a ritrovarsi. "Dimissioni vuol dire arrendersi. Sono in difficoltà,  ma io ho d'istinto voglia di lottare".

Crotone-Brindisi

CROTONE – Nella notte che avrebbe dovuto restituire un minimo di decoro e ritmo alla stagione, anche grazie ai contemporanei passi falsi di Giugliano e Latina, il Crotone incrocia l’ennesima rovinosa esibizione di una stagione straziante, fatta di continue umiliazioni e con il rischio sempre più fondato di venire risucchiato fuori dalla griglia playoff. Eppure le condizioni erano ideali per tornare al successo interno che manca dal 7 gennaio e che più globalmente vede i rossoblù vittoriosi una sola volta nelle ultime 14 partite.
Numeri impietosi, che stanno determinando una classifica sempre più traballante, col nono posto insidiato da Sorrento e Foggia, tre punti indietro e ora in fiducia proprio osservando il percorso fallimentare dei calabresi. Zauli aveva parlato di ‘vittoria quale unica argomentazione’, ed invece l’allenatore ha intascato la prima sconfitta della sua gestione ‘Ter’, dopo i due pareggi precedenti. Insomma, nessuna svolta neppure col suo rientro, alla faccia delle osservazioni dei giocatori che non riuscivano a metabolizzare le idee di Baldini. Invitandolo a lasciare, ‘costringendo’ il club al nuovo ribaltone. Ma dopo tre partite, di nuovo non c’è davvero nulla. La sostanza non è cambiata di una virgola, con i tifosi costretti ad ingoiare delusioni e tradimenti in serie, coraggiosi e indomiti nel frequentare gli spalti dello Scida nonostante spettacoli sempre più osceni.
Difficile ipotizzare cosa aspettarsi ora, anche perché con queste prospettive e scenari, l’eventuale partecipazione ai playoff risulterebbe quasi impercettibile. E soprattutto cosa aspettarsi da allenatore e giocatori capaci di offrire questa ennesima prova umiliante, incapaci di domare anche un’avversaria senza quasi più speranza di sopravvivenza.
Dopo l’orrenda gara con il Brindisi, il tecnico Lamberto Zauli resta nello spogliatoio a lungo. Arriva in sala stampa alle 23.32. E’ evidentemente provato dalla delusione subita da quella squadra che ci aveva messo la faccia per farlo richiamare dopo l’esonero di ottobre.
“Male tutto – spiega senza mezzi termini Lamberto Zauli – Non mi va di stare a dire altro. Questa è sicuramente la sconfitta più pesante da quando ci sono io. Siamo partiti giusti ma poi tutto male. Non abbiamo avuto intensità e la delusione è enorme. È giusto prendere le critiche oggi. Ci vuole orgoglio. Dobbiamo darci una mano uno con altro. Altrimenti si va giù. Oggi non è il singolo, oggi siamo tutti su stessa barca”.
Zauli l’ha richiamata la squadra dopo il triplice fischio di domenica obbligando i calciatori ad andare sotto la curva a prendersi quel ‘Levate dalle palle’ che la dice tutta sulla considerazione che hanno i tifosi sui calciatori.
Sull’ipotesi di dimissioni Zauli è altrettanto chiaro: “Dimissioni vuol dire arrendersi ma non sono ancorato ad alcunché. Sono in difficoltà,  ma io ho d’istinto voglia di lottare. Quando si lavora si trovano difficoltà e io per indole non mi arrendo. Questo è il momento di lottare dopo aver toccato il fondo nella mia gestione. Cosa accadrà con i giocatori lo vedremo da martedì. Loro sono in difficoltà netta. Fanno fatica. Non è mancanza orgoglio o dignità, ma difficoltà che sono superiori alla volontà di reagire. Dopo gennaio non siamo diventati squadra. Si fatica a riconoscere qualcosa. La squadra si perde partita dopo partita.  Ognuno di noi deve pensare a migliorare”.
Zauli, che difende la società “è inattaccabile, giusto criticare squadra e allenatore ma non la società che ha speso nel mercato, non rinuncia all’obiettivo play off: “I playoff sono imprevedibile, ma se giochiamo come oggi durerebbero una partita, anzi un tempo. Mi piace pensare che questa squadra può fare meglio e questa squadra ha nelle corde possibilità di farli bene, ma non se si gioca come stasera”.

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