SANTA SEVERINA – Sostenere il pluralismo, contrastare fake news e disinformazione, malattie gravi del nostro sistema informativo, aiutare l’intera filiera del settore dell’editoria con misure di sostegno economico che contribuiscano allo sviluppo di una democrazia matura. Contribuire a sanare il precariato giornalistico con aiuti economici agli editori. Sono alcuni dei temi che gli studenti del liceo classico ‘Diodato Borrelli’ di Santa Severina hanno trattato con il Sottosegretario Barachini nel corso di una intervista organizzata nell’ambito delle iniziative della Notte dei Licei del 19 aprile scorso. L’iniziativa, giunta al suoi decimo anno, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e le nuove generazioni circa l’importanza e l’attualità del curricolo degli studi classici ed ha il patrocinio del MIM e di RAI Cultura. Il tema comune a tutti i licei aderenti all’iniziativa è stato “la comunicazione”. Il Liceo Classico “D. Borrelli” di Santa Severina ha voluto dare alla sua Notte il titolo “Κοινή: le parole sono ponti” ed uno dei momenti più importanti del programma è stato sicuramente quello dedicato all’intervista al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini.
L’intervista è stata condotta dalla Web Radio del Liceo “Borrelli On Air” a rivolgere le domande al Sottosegretario le studentesse Marianna Ierardi, Maria Foresta e Aurora Stefanizzi coordinate dalla Prof.ssa Maria Concetta Ammirati. La video intervista è stata condivisa sui canali social del Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
Alla domanda sul ruolo dei giornalisti nel contrasto alla disinformazione da un lato, e alla censura dall’altro, il Sottosegretario ha rispostoI giornalisti sono il cuore pulsante dell’informazione perché con i loro occhi, con loro sguardo, con la loro esperienza consumando la suola delle scarpe, come dice anche Papa Francesco, si recano nei posti e cercano di dare una narrazione, un racconto, una ricostruzione del reale il più possibile vicino a quello che è avvenuto…allo stesso tempo non devono avere nessun ruolo nei confronti della censura perché il ruolo del giornalista è quello di raccontare tutto quello che accade non di eliminarne una parte…andare il più possibile vicino alla realtà senza censurare nulla, questo è il mestiere del giornalista”.
E su quanto sia in discussione il ruolo del giornalista come autorevole e affidabile punto di riferimento nello scenario dell’Innovazione tecnologica e della produzione di contenuti Social e digitali, ha aggiunto “l’innovazione è un processo che non si può né rallentare né fermare. Quando l’innovazione arriva, quando il processo tecnologico compie dei passi in avanti, è opportuno riflettere su quelle che sono le conseguenze, su quelle che sono le modifiche a un sistema. Il tema dell’informazione in rapporto all’innovazione e, in particolar modo all’arrivo dell’intelligenza artificiale, è molto semplice in linea teorica: serve un controllo umano. Serve una visione umanocentrica. Cioè è l’uomo, il giornalista, il reporter, chi fa informazione che deve essere il portatore di quella notizia e deve utilizzare gli strumenti tecnologici ma non deve essere utilizzato dagli strumenti tecnologici”.