Denuncia dei sindacati

Abramo CC: Tim, Regione e Ministero non mantengono le promesse

Le segreterie regionali di Slc-Cgil, FisTel-Cisl, Uilcom-Uil ed Ugl Telecomunicazioni hanno incontrato l'assessore regionale al lavoro, Giovanni Calabrese

Riunione call center Abramo

CROTONE – Promesse da marinaio quelle fatte da Tim, Ministero dell0industria e Regione Calabria per i dipendenti della Abramo Customer Care.
Tim non ha aumentato come promesso i volumi delle commesse, la Regione ed il Ministero non hanno avviato le procedure per la realizzazione del protocollo d’intesa per utilizzare i lavoratori per i progetti di digitalizzazione nella Regione.
E nel frattempo incombe su quello che resta dell’azienda la fine dell’Amministrazione Straordinaria che potrebbe anche significare chiusura entro l’estate.
E’ questa la situazione che disegnano le segreterie regionali di Slc-Cgil, FisTel-Cisl, Uilcom-Uil ed Ugl Telecomunicazioni a conclusione dell’incontro con l’assessore regionale al lavoro, Giovanni Calabrese ed il direttore del Dipartimento regionale al Lavoro.  L’incontro è avvenuto su richiesta dei sindacati per proseguire la discussione iniziata lo scorso 26 marzo al ministero dell’industria sulla situazione dell’Abramo Customer Care.

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato “la preoccupazione sui tempi di realizzazione del protocollo d’intesa che, come specificato dal Presidente Occhiuto al Ministero, non saranno brevi e, pertanto, difficilmente potranno incastrarsi con i termini della procedura di Amministrazione Straordinaria che, invece, sta per giungere al termine”.
I sindacati hanno evidenziato come, “nonostante l’impegno preso dall’Ad di Tim al Mimit di ripristinare i volumi di traffico in attesa della ricollocazione dei lavoratori impiegati sulle proprie commesse, nell’Abramo CC questo non stia avvenendo”. Che i volumi “sono ancora insufficienti e al di sotto dei livelli ante dicembre 2023”, i sindacati ne hanno prova dai giorni di Cassa integrazione che vengono applicati ai lavoratori. “Tale situazione – scrivono le organizzazioni sindacali – non solo accresce la preoccupazione dei lavoratori ma crea un ulteriore sacrificio economico che grava su di loro e sulle rispettive famiglie”.
Slc-Cgil, FisTel-Cisl, Uilcom-Uil ed Ugl Telecomunicazioni denunciano poi “il totale silenzio dei Commissari Straordinari, coi quali, non si riesce ad intavolare una relazione e oltretutto non forniscono alcuna informazione sulla prosecuzione della procedura. Infatti, ad oggi, non abbiamo né notizie sull’esito dei tentativi di vendita, né sulla sostenibilità economica del programma”.

Secondo le segreteria regionali dei sindacati di categoria “predisporre sin da subito una ricollocazione, anche solo temporanea, di tutti i lavoratori dell’Abramo CC, è una necessità ineluttabile, in attesa che possa essere completato e portato a fattiva applicazione quel progetto di ricollocazione che la Regione Calabria ha esposto al Ministero e che secondo le loro previsioni potrebbe fornire una soluzione stabile a questa vertenza”.
I sindacati ribadiscono che l’unico modo per ottenere una soluzione “è passando attraverso una convocazione di committente e Commissari al Ministero e lì definire soluzioni immediatamente applicabili. Gli strumenti ci sono, infatti, abbiamo a disposizione la clausola sociale già applicata con Tim in una situazione analoga e, con la quale, abbiamo mantenuto invariati i livelli occupazionali. È per questi motivi che abbiamo interessato immediatamente le Segreterie Nazionali affinché richiedessero la convocazione con urgenza ed abbiamo chiesto alla Regione Calabria di sostenerla tramite i canali politico/istituzionali”.

Slc-Cgil, FisTel-Cisl, Uilcom-Uil ed Ugl Telecomunicazioni hanno evidenziato che l’assessore Calabrese “ha condiviso le nostre preoccupazioni e, confermando la ferma intenzione dell’Istituzione che rappresenta di utilizzare ogni strumento a propria disposizione per traguardare l’obiettivo fissato, si è reso disponibile ad appoggiare le nostre iniziative confermando anche una presenza attiva ai prossimi tavoli Ministeriali“.
“L’attenzione su questa vertenza – concludono i sindacati – deve rimanere alta, il tempo che trascorre rende ogni soluzione più difficile e sottopone i lavoratori ad ulteriori disagi e sacrifici economici. Per tale ragione continueremo a pianificare iniziative nelle quali coinvolgere istituzioni, politica, imprenditori e lavoratori, nessuna strada deve essere esclusa, tutti insieme, unitariamente, dobbiamo provare a raggiungere un risultato fondamentale per la nostra terra, salvare il lavoro, ripristinare la dignità lavorativa di 1000 persone, garantire un futuro a 1000 famiglie”.