L’ultimo ballo. E stavolta in modo definitivo. Perché risulta difficile ipotizzare il rinnovo del matrimonio tra Zauli e il Crotone dopo una lunga parentesi di 15 mesi vissuta tra delusioni playoff, esoneri, revoche, riabilitazioni e un finale amarissimo.
La recita del congedo è andata in scena a Picerno, ed è stata una stecca, l’ennesima di un percorso travagliato che si conclude con la prematura estromissione dai playoff.
La voce di Zauli tradisce la delusione per un verdetto che sperava poter esorcizzare: “La delusione c’è. Abbiamo provato ad aggredirli alti consci anche del fatto che loro dispongono di buone palleggio e trame. E fino al loro gol, nato peraltro da una nostra ingenuità, non era successo nulla. Poi quando ti giochi tutto in una partita e ti complichi la vita da sole, le certezze vengono meno. Nonostante questo eravamo riusciti a costruire due occasioni importanti con Gomez e Giron, e se avessimo pareggiato nel primo tempo credo che poi la partita avrebbe preso un’altra piega. Resto dell’idea che avevamo le capacità per vincere, ci abbiamo provato ma gli episodi non ci hanno favorito. E questa serata è figlia di tutto il girone di ritorno”.
Si aspettava ben altri contenuti e responsi, anche per prolungare un’avventura che invece si conclude nel modo più amaro e malinconico.
E sul fatto che quella di Picerno possa essere stata l’ultima panchina in rossoblù, l’allenatore preferisce glissare: “Mi pare ridicolo parlare adesso del mio futuro. Per quanto riguarda i tifosi mi auguro che stiano sempre vicini alla squadra e alla società, che ho toccato con mano e posso dire che pure se negli ultimi anni hanno commesso degli errori, lo hanno fatto col cuore. E’ naturale che la piazza si aspetta tanto visto che siamo il Crotone. Del resto questa squadra è reduce da anni vissuti in serie A, seguita da una doppia retrocessione col campionato dell’anno scorso molto competitivo ma con il rimpianto dell’eliminazione da playoff che restano comunque difficili. Non dimentichiamo che ne sale una su ventotto, le altre giocoforza falliscono anche perché a dispetto di qualche outsider sono tutte squadre che investono. Nonostante sia reduce da annate deludenti, con queste persone e società può tornare dove e è stato negli ultimi anni”.
Un crollo verticale figlio di un 2024 davvero sconcertante, E che Zauli prova a riassumere così: “Nelle prime settimane dell’anno pensavo che potessimo anche insidiare il primo posto della Juve Stabia, poi sono arrivati dei pareggi, il calciomercato e il cambio in panchina che hanno tolto delle certezze alla squadra. Si è provato a dare continuità, ma il girone di ritorno non ci ha permesso di stare dove questa squadra poteva, anche puntando ad un posto sul podio. Ed in quelle condizioni il playoff sarebbe stato più agevole”.
