Savelli

Passavano i soldi del Comune sui loro conti: indagate tre persone

Disposto sequestro per quasi tre milioni di euro nei confronti di due ex dipendenti dell'ente e di una imprenditrice

Generico maggio 2024

SAVELLI – Versavano il denaro del Comune sui loro conti correnti con una sistematicità impressionante: ben 320 mandati di pagamento falsi per un ammontare di quasi 3 milioni di euro che invece di essere destinati al pagamento delle spese pubbliche transitavano sui conti correnti personali di due impiegati comunali e di una imprenditrice ritenuta loro complice.

Una situazione che andava avanti da anni e che è stata scoperta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Crotone e da quelli della Compagnia di Cirò Marina che hanno eseguito nel confronti di tre persone un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica di Crotone, per reati di peculato, falso ideologico e autoriciclaggio, commessi in modo continuato in danno del Comune di Savelli, dal 2013 al 2023.  Reati dei quali sono accusati Michele Giudicissi, ex responsabile del settore Finanziario, Contabile e Tributi del Comune di Savelli, Olga Caputo, ex dipendente dell’ente, e Giovanna Panaja, titolare di una impresa.

L’attività è nata a seguito di una denuncia dell’attuale sindaco di Savelli, Franco Spina il quale, eletto l’anno scorso, si era accorto di inspiegabili buchi nel bilancio del comune. A far suonare il campanello d’allarme sarebbe stata la revoca di un finanziamento regionale a causa di debiti del Comune risultato moroso per i pagamenti di servizi pubblici e la scoperta dei mancati versamenti di contributi previdenziali a dipendenti comunali che stavamo per andare in pensione. Le indagini, ancora in corso, hanno appurato la distrazione, reiterata nel tempo, di denaro pubblico per l’importo complessivo di 2.830.404,05 euro.

Da quanto emerso, i tre indagati facevano mandati di pagamento falsi (ne sono stati contati 320), con cui il denaro pubblico veniva fatto accreditare sui loro conti correnti personali degli indagati o di aziende a loro riconducibili, anziché essere destinato al pagamento delle spese pubbliche del Comune (come quelle delle utenze dell’ENEL o di altre e dei servizi resi all’Ente, e a cui il denaro pubblico era destinato). Uno degli indagati, poi, reimpiegava parte del denaro pubblico sottratto in un Bar di Firenze, così commettendo il reato di autoriciclaggio.

Il sequestro preventivo ha interessato 2 (due) terreni e 4 (quattro) abitazioni, appartenenti o riconducibili agli indagati, oltre a beni di valore (come gioielli e somme di denaro contante rinvenuti agli indagati), mentre, a Milano e a Firenze, sono state sequestrate una società (ubicata in via Montenapoleone, nel Centro Meneghino), riconducibile a 2 (due) indagati e sul cui conto veniva fatto transitare parte del provento dei reati di peculato, e il Bar, sito all’interno della Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella, provento del reato di autoriciclaggio. Infine, a Modena, è stata data esecuzione a un Decreto di Perquisizione con il contestuale sequestro di documentazione probatoria presso gli uffici di uno studio commercialistico associato.

Le investigazioni hanno portato finora al sequestro di:

  • denaro contante per circa 18.000 euro e a 1.300 dollari Americani, gioielli e preziosi tra i quali alcuni orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier, nonché dei gioielli della nota marca Bulgari, aventi un valore stimato in non meno di 150.000 euro;
  • conti correnti, società, beni immobili (4 appartamenti e 2 ampi terreni agricoli, aventi un valore stimato in circa 800.000 euro) e autovetture – motoveicoli (due autovetture Toyota Rav 4 del 2020 e BMW serie 3 cabrio coupé del 2022, nonché un motociclo Ducati Monster del 2020), messi nella disponibilità dell’Amministratore Giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica di Crotone per gli adempimenti di sua competenza.