CROTONE – Dopo la lettera del comitato aperto ‘Fuori i veleni. Crotone vuole vivere’ ai parlamentari, il primo a rispondere, con atti ufficiali, è Angelo Bonelli di Alleanza verde e Sinistra che questa mattina ha presentato una interpellanza al ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica sul tentativo di Eni Rewind, attraverso l’avvio di una nuova conferenza dei servizi, di far rimuovere il vincolo che la obbliga a portare fuori dalla Calabria i rifiuti pericolosi della bonifica industriale, per lasciarli a Crotone. Lo rende noto il comitato.
In vista della prossima conferenza dei servizi, Bonelli chiede a Gilberto Pichetto Fratin se “non ritenga necessario adottare atti di propria competenza affinché il Mase nella conferenza dei servizi del 17/06/2024, si opponga alla richiesta da parte di Eni Rewind di procedere alla revoca dell’impegno gravante sulla stessa di smaltire i rifiuti speciali pericolosi industriali di Crotone fuori dal territorio della regione Calabria e affinché, dopo anni di condotta omissiva, si proceda tempestivamente all’attuazione del Piano definito (dm n°7 del 3 marzo 2020) e degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sin” di Crotone.
Il parlamentare ricorda al ministro che il 12 marzo scorso il Consiglio regionale della Calabria ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti, al cui paragrafo 32.2 Esclusione dal campo di applicazione dei criteri localizzativi dispone che “Fatte salve le norme sovraordinate, le previsioni relative ai criteri localizzativi non si applicano ai seguenti casi (…) lettera n) “discariche per la messa in sicurezza
permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati nell’area oggetto di bonifica e destinati alle
operazioni di bonifica dei siti contaminati secondo le procedure del titolo V del d.lgs. 152/2006,
fermo restando l’obbligo di rimozione degli impianti di trattamento a bonifica conclusa”.
Per Bonelli si tratta di disposizioni che “potrebbero essere utili ad Eni Rewind al fine di perseguire e raggiungere, dopo anni di condotta omissiva – ribadisce – la revoca dell’impegno di smaltire i detti rifiuti al di fuori del territorio della regione Calabria e di creare nuove discariche di scopo per tenorm con amianto all’interno del Sin.