Cronaca

Il Tar Calabria riapre elementari e medie: accolto anche ricorso presentato da genitori crotonesi

Il Tar della Calabria ha accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza di chiusura delle scuole elementari e medie emanata dal presidente facente funzioni della Calabria, Antonino Spirlì lo scorso 5 gennaio, mentre gli effetti del provvedimento rimangono validi per le scuole superiori. Il Tar ha accolto due diversi ricorsi in materia. Uno di questi è stato presentato dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti per conto di 40 genitori – in gran parte di Crotone, ma anche di Cosenza e Catanzaro – che chiedevano la ripresa delle lezioni in presenza alle scuole elementari e medie. L’altro ricorso era stato presentato dall’avvocato Paolo Perrone per un altro gruppo di genitori. Essendo sospesa, l’ordinanza non ha più efficacia e le scuole dovrebbero riaprire già da sabato salvo che i dirigenti scolastici non rinviino per motivi organizzativi la riapertura.

Il ricorso si è basato sulle disposizioni del Dpcm che deliberava la riapertura delle scuole elementari e medie in presenza su tutto il territorio nazionale, ma ha anche tenuto conto di uno studio dell’Istituto superiore di sanità del 30 dicembre 2020 – che è stato depositato agli atti – nel quale si analizza l’incidenza del covid sulla popolazione scolastica. In base a questo studio la Calabria è quella con il minor tasso di contagi a scuola. Secondo il ricorso non è dunque provata la diffusione del covid nelle scuole come invece riporta in modo sommario e senza alcuna evidenza scientifica l’ordinanza regionale.

Il Tar ritiene che nell’ordinanza di Spirlì  “sembra mancare non solo una valutazione orientata ad una selezione di porzioni di territorio regionale più interessate dall’incremento dei contagi anziché ad una chiusura uniforme della didattica in presenza, ma neppure sembra tenersi conto del fatto che le problematiche legate al trasporto scolastico, per le fasce di età riferite alle istituzioni scolastiche diverse dalle superiori, appaiono di minore entità e maggiormente gestibili rispetto a quelle della popolazione studentesca di età compresa fra i 14 e i 18 anni di età”.

“Siamo soddisfatti – affermano gli avvocati Pitaro e Liperoti – perché viene riaffermata e tutelata la dignità costituzionale del diritto all’istruzione contro le chiusure generalizzate delle scuole non sorrette da adeguata motivazione”.

Il presidente facente funzione della Regione Calabria ha annunciato appello: “Il Tar manda i più piccoli a scuola e lascia a casa gli studenti delle superiori. Ci opporremo! Per noi, tutti a casa, in sicurezza e in dad” ha detto Nino Spirlì, commentando sulla sua pagina facebook la decisione del Tar. Resta possibile per i sindaci disporre la chiusura delle scuole nel proprio comune per provate esigenze legate alla diffusione del virus.