14 anni di crotone

Giovanni Prestinice, Alfiere della Repubblica: il mio impegno per i diritti di tutti

Il giovane studente crotonese ha ricevuto il riconoscimento dal Presidente della Repubblica per la sua attività durante la strage di migranti a Cutro

Giovanni Prestinice

CROTONE – Non lo sapeva proprio. Stava trascorrendo in Sila con mamma Antonella e papà Fabio una breve vacanza approfittando del ponte del 25 aprile e non poteva pensare che il Capo dello Stato,  Sergio Mattarella, gli avesse conferito il titolo di Alfiere della Repubblica per il suo impegno sul tema delle migrazioni e per aver cercato “attraverso il dialogo e il confronto, di vincere l’indifferenza e di restituire dignità alle vittime, ai loro familiari e ai superstiti della strage” di Cutro.
Giovanni Prestinice, 14 anni di Crotone, alunno della terza media dell’Istituto Alcmeone, è un giovane impegnato nel sociale. E’ anche componente del Consiglio comunale dei ragazzi di Crotone, ed è iscritto a Save The Children attraverso cui svolge la sua attività per far superare i pregiudizi nei confronti degli stranieri. Mattarella gli ha conferito l’onorificenza per il suo impegno durante i drammatici giorni del naufragio di Cutro. “La strage di Cutro – racconta Giovanni – è stata una cosa che mi ha segnato veramente nel profondo perché è stata una cosa che è avvenuta a pochi chilometri da casa mia ed ho sentito il dovere di fare sentire la mia vicinanza a quelle persone e far conoscere le loro storie”.

Giovanni chiama strage quel naufragio usando le stesse parole che il Quirinale ha scritto nella motivazione del conferimento del titolo: “Quello che mi ha colpito del naufragio di Cutro – dice – è stata sicuramente la vicinanza proprio della mia città. Un’altra cosa che mi ha colpito profondamente è stato il fatto che c’è stata molta polemica su questo naufragio perché le vittime erano a 50 metri dalla costa e chi poteva aiutarli, chi poteva salvarle non lo ha fatto. Io non voglio entrare in dettagli però dico che queste persone non sono numeri sono persone come noi che hanno affrontato anche più problemi e sono dovute scappare dal loro Paese perché erano perseguitati”.

Il giovane Alfiere della Repubblica spiega perché è così attento alla tematica: “Quella di impegnarmi per i diritti dei migranti è sempre stata una cosa molto vicina a me, soprattutto l’anno scorso in cui se n’è parlato nelle tematiche che Save the Children ha esposto per i gruppi giovanili. Facendo parte del gruppo Sottosopra di Crotone abbiamo scelto non per caso quello il tema dei migranti anche per via della strage di Cutro”.
L’attenzione verso il fenomeno migratorio deriva anche dalla famiglia di Giovanni e dal lavoro fatto dalla scuola. Lo studente crotonese lo precisa: “C’è sempre stata questa cosa di di parlare di migranti anche perché comunque mia mamma faceva la mediatrice linguistica e quindi la parola l’immigrazione è stata sempre una cosa giornaliera a casa mia. Mi sono avvicinato a Save the Children perché la Focal point del gruppo Sottosopra di Crotone è mia zia e poi perché comunque nella mia scuola, l’istituto Alcmeone, ci sono stati degli incontri con Save the children che ci hanno parlato di cosa facevano. Save the Children ha fatto anche altri progetti nella mia scuola che ha fatto possiamo dirlo, da intermediario tra tra me e Save the children fino a quando ho deciso di iscrivermi proprio al movimento e di farne parte concretamente”.

L’impegno di Giovanni Prestinice è convinto: “È importantissimo combattere per i diritti propri e soprattutto degli altri, perché molte persone se ne vanno dai propri Paesi proprio perché non vengono tutelati dai loro Governi. Quindi per queste persone che si ritrovano lontani dalla famiglia e senza soldi arrivare in Italia e non trovare il riconoscimento dei propri diritti, come accade spesso, è molto brutto. Dobbiamo superare i pregiudizi. Secondo me c’è timore verso gli immigrati perché sono persone che noi non conosciamo. Pensiamo che queste persone siano diverse da noi e quindi il diverso fa paura, anche se la verità è che nessuno è diverso, che siamo tutti quanti uguali. Non esiste la razza, non esistono tutti quanti quei pregiudizi che si raccontano sui migranti, E è proprio per questo noi dobbiamo combattere per innanzitutto per i nostri diritti ma anche per quelli degli altri”.
Infine, l’alfiere della Repubblica crotonese si rivolge a Mattarella: “Ringrazio il presidente della Repubblica per aver pensato a me. Sono stato davvero sorpreso e felice. A Mattarella vorrei solo dire di non dimenticare i giovani come me. I giovani calabresi che sono molto importanti come tutti quanti i giovani nel mondo perché saremo le future generazioni”.

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