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Mancuso (Fenimprese) dialoga sul covid con Pregliasco: fare più in fretta con i vaccini

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Il presidente Nazionale FenImprese Luca Mancuso prosegue nei suoi incontri sul web con i protagonisti della lotto al covid. Il 20 febbraio è stata la volta del noto virologo Fabrizio Pregliasco: alla diretta web hanno preso parte anche Andrea Esposito ad di Iprogec srl e Luca Pugliese responsabile della Polispecialistica Bios.
Tante ed interessanti, sono state le domande rivolte al noto virologo Pregliasco che si è soffermato sula diffusione di queste numerosi varianti Covid-19.  “Ogni argomento ormai che riguarda il Covid-19, ha una grandissima sensibilità mediatica, è presente questa Infodemia parallela alla pandemia e quindi ogni cosa viene ovviamente messa in evidenzia e un po’ estremizzata. Nell’ambito dell’evoluzione dei virus è normale che vi siano mutazioni, in particolare dei virus RNA come il virus del morbillo o dell’influenza. Questi virus sono disattenti nella replicazione, hanno un deficit nella riproduzione, a differenza di altri che si riproducono costantemente. Questo loro difetto di riproduzione però diventa per loro un vantaggio perché molte varianti spariscono in quanto meno efficaci, ma altre prendono il sopravvento nel momento in cui c’è un vantaggio. Le varianti, in particolare quelle individuate fra le tante – se andassimo a visionare l’archivio elettronico quelle rilevate sono più di 12.000 ma essendo piccole variazioni, non modificano le caratteristiche del virus – apportano una serie di cambiamenti e mutazioni a livello di alcune sequenze nucleotidiche del genoma. Ciò determinano cambiamenti più sostanziali, morfologici nello spike, il famoso uncino che serve al virus per agganciarsi- Le varianti prendono piede sempre più come nel meccanismo darwiniano del caso e della necessità, una variante più efficace lascia indietro l’originale e si diffonde. Alcune di queste hanno una maggiore contagiosità e in più colpiscono in modo un po’ più evidente i bambini, anche se in modalità irrisoria, ma ciò aumenta la platea dei soggetti contagiosi”.

Pregliasco ha anche parlato dell’efficienza dei vaccini nei confronti delle varianti del covid: “Per la variante inglese, i vaccini attuali hanno una capacità neutralizzante adeguata. Qualche dubbio vi è sulle altre varianti, non parliamo di inefficacia, ma di una riduzione di questa”. Il virologo, a proposito ha ribadito: “Bisogna fare più in fretta con la campagna vaccini per far sì che si riducano le ulteriori variazioni che potrebbero aggiungersi. Temo che il virus resterà in circolo ancora per un po’, riducendo la sua presenza, ma dovremo fare delle vaccinazioni di richiamo”.

Alla domanda di Andrea Esposito, sull’ipotetica vaccinazione obbligatoria in determinati settori lavorativi Pregliasco ha risposto: “Noi abbiamo delle vaccinazioni obbligatorie già nell’ambito dell’infanzia. Per quanto riguarda il Covid-19, la scelta sarà eventualmente, prettamente politica. Ad oggi manca ancora un registro nazionale delle vaccinazioni in generale. Non mi dispiacerebbe, da igienista, questa obbligatorietà perché è il sistema migliore per ottenere risultati sistematici. Magari il passaggio intermedio, può essere proprio quello di utilizzare un passaporto per chi è vaccinato, ma è un qualcosa di prematuro in quanto non vi è ancora una totale disponibilità del vaccino per tutti e questo creerebbe discrepanze. In ambito sanitario, è assurdo, ma vi è una quota di operatori sanitari, colleghi, che non attua la vaccinazione e questo diventa per noi una responsabilità ancora più grande, in quanto dobbiamo essere operativi e garantire sempre la sicurezza dei nostri assistiti”.