Cronaca

Lorica, tratti in salvo i sei operai. Un collega di Marcelli: "Una fatalità"

Cgil: "accertare eventuali responsabilità". Occhiuto: "Tocca alla magistratura fare luce". Cinque anni fa l'ultimo incidente mortale

lorica neve sila

Sono stati tratti in salvo i sei operai dell’impianto di risalita di Lorica rimasti bloccati in due cabine dopo lo stop a causa dell’incidente che ha provocato la morte del responsabile dell’impianto Alessandro Marcelli, I sei sono stati raggiunti dai vigili del Nucleo Saf (Speleo alpino fluviale) e portati a terra.
L’incidente è avvenuto nella stazione di arrivo e partenza a valle dell’impianto, un capannone coperto ed aperto sui lati. "Era dedito al lavoro. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad arrivare". Così un collega ricorda Marcelli, 60 anni, deceduto mentre stava effettuando le rituali verifiche prima dell’apertura al pubblico. "E’ stata una fatalità – dice un altro collega – era un gesto che ripeteva quotidianamente".
Secondo una prima ricostruzione fatta sulla base delle dichiarazioni dei colleghi, l’uomo è stato colpito ad una spalla da una cabina ed è caduto a terra venendo poi travolto da un’altra cabina. Sulla dinamica dell’incidente, comunque, indagano i carabinieri che hanno iniziato la visione dei filmati dell’impianto di video sorveglianza.
"È una vera e propria continua strage che colpisce drammaticamente tutto il mondo dei trasporti" dichiara la Filt Cgil nazionale e calabrese. La federazione dei trasporti della Cgil esprime "profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto" e chiede "di fare chiarezza sulle dinamiche per risalire alle eventuali responsabilità di questa tragedia e per capire se ci sono state lacune nell’applicazione di tutte le misure necessarie sulla salute e sicurezza sul lavoro".
Anche Roberto Occhiuto chiede che si faccia chiarezza sull’accaduto esprimendo "profondo cordoglio per la drammatica morte di Alessandro Marcelli. Tutta l’amministrazione regionale si stringe attorno alla famiglia, in questo difficile momento". Il governatore della Calabria auspica che la magistratura faccia piena luce in merito all’incidente. Trovo giusto – aggiunge – che gli impianti di risalita siano rimasti chiusi, per accertare la reale dinamica di quanto accaduto, e in segno di rispetto per una così grande tragedia".
Lo stesso comprensorio sciistico della Sila era già stato teatro di un altro incidente il primo dicembre 2016. Allora due operai, impegnati nei lavori di una nuova funivia, erano precipitati da una ventina di metri dopo che il cestello su cui si trovavano si era staccato dai cavi. Uno dei due, Enzo Bloise, di 31 anni, morì, mentre il collega, Stefano Sassone, rimase gravemente ferito.