Cronaca

Bullismo, nella giornata nazionale la Pollinzi propone l’educativa territoriale

comune-2

"Si avverte la necessità di un lavoro condiviso tra più soggetti rispetto ai quali il Comune si pone come anello di congiunzione". Lo scrive l’assessora Pollinzi in occasione della giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo che si celebra oggi lunedì 7 febbraio. Una giornata che "impone una riflessione a cui dobbiamo provare a dare corpo" aggiunge. "Tutti gli studi recenti certificano un aumento del disagio giovanile causato dalla pandemia, un dato preoccupante che non può lasciare indifferenti".
"La salute mentale, i disturbi comportamentali, tutte le forme di insofferenza o di poca adattabilità ai contesti sociali che riguardano i nostri giovani ci richiamano a un dovere di responsabilità nei loro confronti senza che nessuno, qualsiasi sia il ruolo, possa sentirsi avulso dalla necessità di fare qualcosa. Dal garantire spazi di condivisione e aggregazione aperti e inclusivi, al costruire opportunità che stimolino la creatività fino al favorire l’acquisizione di competenze digitali, senza trascurare la conoscenza delle opportunità della rete ma anche dei suoi pericoli, dei suoi limiti e delle sue regole. Perché anche il bullismo, come il cyberbullismo – osserva la responsabile alle politiche sociali della giunta Voce – non sono la causa ma il sintomo di problemi più grandi e complessi che hanno bisogno di approcci multisettoriali e multidisciplinari".
Nasce da qui "la necessità di un lavoro condiviso tra più soggetti rispetto ai quali il Comune si pone come anello di congiunzione. Un impegno – prosegue Filly Pollinzi – che vogliamo assumere come amministrazione verso le giovani generazioni e a cui intendiamo dare gambe e cuore con una programmazione che decliniamo come educativa territoriale, che miri ad ampliare cioè le opportunità di formazione e di crescita. Certamente – è sicura l’assessore – troveremo partner motivati e esperti nelle famiglie, nella scuola, nelle associazioni sportive e in quelle culturali, nelle parrocchie e in tutte quelle organizzazioni sociali che insistono sul territorio e che già operano in questa stessa direzione".