Cronaca

Omicidio a Verzino, suocero della vittima in caserma carabinieri

L'uomo è stato portato a Cirò Marina. E' il maggiore indiziato, un secondo nipote sfuggito a colpi nonno

omicidio verzino

I carabinieri della Compagnia di Cirò Marina stanno sentendo in queste ore A.V., 64 anni, ritenuto essere l’autore dell’omicidio avvenuto poco dopo le 11.30 del 26 marzo a Verzino, comune del crotonese. L’uomo è stato portato nella caserma di Cirò Marina ed a suo carico non ci sono ancora provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria. Sarebbe stato lui ad aver sparato al genero, Luigi Greco, 44 anni boscaiolo, nell’appartamento posto al piano terra di un edificio di via Lenin, nel comune della presila crotonese, al cui primo piano abitava il presunto assassino. L’uomo, anche lui boscaiolo, ha fatto fuoco su Greco con un fucile (non è ancora chiaro se legalmente detenuto) e poi ha sparato anche verso i due nipoti colpendone uno, Francesco Greco, di 18 anni, che si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Catanzaro dove è giunto con l’elisoccorso. Il corpo della vittima si trovava all’interno dell’abitazione, mentre sulla strada c’era il ragazzo ferito; l’altro nipote è riuscito a sfuggire alla furia del nonno.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Cirò Marina insieme a quelli del Nucleo investigativo di Crotone, coordinate dal sostituto procuratore Pasquale Festa, stanno cercando di fare luce anche sulle motivazioni del gesto. Tra le due famiglie, nonostante vivessero nello stesso edificio, pare non ci fossero buoni rapporti e risulterebbero diverse le querele tra i due nuclei familiari.
"E’ una tragedia che ha scosso tutta la comunità non abituata ad eventi del genere – dice il sindaco di Verzino, Giuseppe Cozza -. Non ci sono parole. La vicenda coinvolge famiglie normali, dedite al lavoro di boscaiolo: non era pensabile una cosa del genere". Il primo cittadino è stato tra i primi ad accorrere sul luogo del delitto ed a fronteggiare, con i carabinieri di Verzino prima che arrivassero i rinforzi da Cirò Marina, le violente reazioni delle famiglie (a Verzino erano giunti alcuni parenti della vittima dal vicino comune di Umbriatico) evitando che la situazione potesse degenerare.