Cronaca

Ingegnere informatico crotonese crea app ‘intelligente’ contro le fake news sulla rete

Il progetto del ricercatore dell'Unical Andrea Simeri, è stato presentato all'Expo di Dubai (VIDEO)

andrea simeri

Utilizzare l’intelligenza artificiale per verificare la veridicità delle notizie. È questa l’idea di fondo che ha permesso ad Andrea Simeri, ingegnere informatico crotonese di 27 anni, di essere selezionato tra oltre 700 partecipanti come vincitore del bando del progetto ‘Il futuro parte da qui’ dell’associazione Sedicimedia che ha coinvolto tre regioni: Calabria, Marche e Lombardia.
Intelligenza Artificiale al servizio delle nuove emergenze globali è stato il tema sul quale i partecipanti si sono cimentati. Simeri, che sta svolgendo il dottorato di ricerca in ingegneria informatica all’Unical, è risultato tra i 19 vincitori (7 erano calabresi) con il progetto ‘AI-based Content Discriminator Vs Misinformation’ (Selezionatore di contenuti basato sull’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale) che si può semplificare in ‘Intelligenza artificiale contro la disinformazione’.
Si tratta di un sistema disponibile come applicazione software di facile utilizzo che attraverso l’utilizzo di un indicatore visivo di livello permette all’utente di verificare l’affidabilità delle informazioni sullo schermo grazie alle immense capacità dell’intelligenza artificiale di cui l’ingegnere informatico crotonese è un esperto.

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“L’idea di creare una App che permetta di assegnare un livello di affidabilità alle notizie – spiega Simeri – si ispira ad uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nell’Agenda 2030 dell’Onu, in particolare il sedicesimo intitolato "pace giustizia ed istituzioni forti" e riporta tra i suoi sotto obiettivi quello di assicurare la disponibilità di informazioni ad accesso pubblico. L’app, grazie ad una lista di agenzie di informazioni selezionate e verificate, che possono essere giornali o istituzioni, passa in rassegna tutte le notizie che riguardano un dato argomento e le compara, non più dal punto di vista letterale, ma dal punto di vista semantico”.
Una capacità notevole che Simeri spiega in modo semplice: “Ho utilizzato una branca dell’intelligenza artificiale – racconta l’ingegnere informatico crotonese -, quella del Natural language processing, che permette al sistema di comprendere il linguaggio utilizzato nel testo e verificarne il significato semantico in relazione alle notizie pubblicate da fonti verificate”. In pratica il telefonino o il pc, attraverso l’app progettata da Andrea Simeri, capisce la notizia e ne confronta il significato con quelle simili che si trovano sulla rete assegnandole, di conseguenza, un grado di affidabilità.
Qui nasce, però, il dilemma: ma dobbiamo fidarci sempre dell’intelligenza artificiale? Simeri consiglia prudenza: “L’intelligenza artificiale può creare problemi, non è una tecnologia che bisogna prendere alla leggera ma va trattata con i guanti bianchi. Oggi più che mai ed in ottica futura – dice l’ingegnere crotonese – si sta avvicinando a raggiungere le capacità di un essere umano che possono essere sfruttate sia per fare del bene che del male. I sistemi di intelligenza artificiale vanno considerati a supporto dell’attività umana e potrebbe essere controproducente fare scegliere a questi sistemi cosa vedere e cosa non vedere. Sarebbe una forma di censura. Anche perché all’interno di questi sistemi potrebbero essere stati commessi degli errori. Il deep learning è una sotto porzione dell’intelligenza artificiale, il cui funzionamento si basa sull’addestramento di sistemi detti "reti neurali artificiali" (proprio perché si ispirano ed imitano il funzionamento delle reti neurali biologiche) su enormi quantità di dati. Se tali dati non sono bilanciati o se non contengono esempi esaustivi e rappresentativi di tutto quello che può succedere, inerentemente al problema da risolvere, potrebbero portare i sistemi sopracitati a prendere delle decisioni errate o viziate da pregiudizi proprio come può accadere ad un operatore umano”.
Per questo l’app ideata da Simeri dà dei suggerimenti e non sceglie le notizie da mostrare: non applica alcuna censura, ma lascia all’utente la scelta finale. Grazie a questa app, ancora in fase di sviluppo e che offre interessanti possibilità applicative (ad esempio per la tutela del diritto d’autore), Andrea Simeri, insieme agli altri ragazzi selezionati da Sedicimedia, è volato fino a Dubai dove, all’Expo, ha presentato il progetto nel padiglione dell’Italia. Orgoglio calabrese Simeri, che prima della laurea si è formato all’Istituto ‘Donegani’ di Crotone, ha sottolineato il suo orgoglio di essere calabrese: “Sono fiero di essere un ricercatore dell’Università della Calabria, un ateneo prestigioso soprattutto per quanto riguarda le materie scientifiche ed in particolar modo l’ingegneria informatica, ed orgoglioso più che mai di aver partecipato al percorso di contaminazione UniCalab del Contamination Lab Cosenza – Unicalab che promuove le soft skill e che regala nuove prospettive non convenzionali e che regala nuove prospettive non convenzionali ai suoi studenti”.