Cronaca

Don Serafino Parisi ordinato vescovo di Lamezia: vi offro la mia testimonianza cristiana

SANTA SEVERINA – Una cerimonia dal sapore antico, nella piazza più bella della provincia incastonata tra il castello e la chiesa. In questa cornice don Serafino Parisi è stato ordinato vescovo di Lamezia Terme sabato 2 luglio 2022. Un luogo scelto appositamente da monsignor Parisi che a Santa Severina è cresciuto umanamente e nella fede, grazie a tante figure sacerdotali che hanno servito con dedizione la gente di questo luogo.
In una piazza Campo colma di gente, l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, monsignor Angelo Panzetta ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme ai vescovi consacranti, il predecessore di Parisi, ora vescovo di Nicosia, mons. Schillaci e Claudio Maniago, arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace. Presenti i vescovi e una folta rappresentanza del Clero calabrese.
“La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi” ha detto durante l’omelia il vescovo Panzetta citando il profeta Isaia. Un invito a scommettere sull’intervento salvifico di Dio in un momento particolarmente critico della storia del popolo d’Israele”.
“Essere un vescovo cruciforme che porta le stigmate dell’amore di Dio, testimoniando la sua consolazione a tutti coloro che incontra” è stato l’augurio che mons. Panzetta ha rivolto al nuovo vescovo di Lamezia. Il presule ha indicato il ruolo del pastore delle anime di una comunità: “Essere uno strumento vivo di esortazione, ricostruzione, risurrezione, dopo un tempo nel quale tutti ci siamo sentiti come in esilio. Un ministro di Dio è chiamato ad essere segno profetico della capacità di Dio di rinnovare ogni cosa con la forza della croce di Cristo. Il ministero ecclesiale deve essere “cruciforme”: capaci di guardare in profondità il presente rivolti al futuro”.
Il vangelo che è stato proclamato durante la celebrazione (Luca, capitolo 10), ha continuato monsignor Panzetta, “ha ribadito che siamo chiamati, oggi più che mai, ad essere chiesa missionaria e ogni vescovo è chiamato ad essere un missionario. La pandemia ha contribuito ad aprirci gli occhi: siamo una chiesa ancora troppo introversa, arroccata su temi, linguaggi, consuetudini che non hanno più molto da dire al mondo contemporaneo. La sfida avvincente è quindi quella di essere una chiesa capace di uscire, come da tempo le chiede il Papa Francesco”.
Emozionante il momento dell’ordinazione celebrata nella piazza colma di gente. Al termine della celebrazione, il nuovo vescovo di Lamezia, mons. Parisi, non ha mancato di spendere parole molto decise contro ogni guerra e “in favore della ricostruzione di relazioni profonde, significative, come quelle che per tanti anni è stato possibile creare a Santa Severina attraverso tante iniziative culturali di cui la comunità ecclesiale è stata animatrice”.
Il vescovo di Lamezia ha voluto ripercorrere la sua vicenda ecclesiale, i suoi formatori, le parrocchie servite come parroco, il Seminario Teologico di Catanzaro e l’Istituto Teologico Calabro, dove per più di trent’anni ha insegnato Sacra Scrittura. Rivolgendosi alla comunità diocesana di Lamezia, in modo particolare al suo Presbiterio, monsignor Serafino Parisi ha espresso il desiderio “di voler contribuire alla costruzione di relazioni ecclesiali significative, perché è come soggetto ecclesiale, non tanto come singoli, che siamo chiamati a offrire la nostra testimonianza cristiana”.
Monsignor Parisi ha concluso il suo ringraziamento con una bellissima immagine. L’asciugamano con il quale è stato raccolto il crisma versato sul capo di mons. Parisi è frutto del paziente lavoro di sua mamma, che era sarta. In quell’oggetto semplice ma prezioso, ricamato ad arte, mons. Parisi ha visto la sintesi di tutta una vita, quella dei suoi genitori, donata per i propri figli. Con lo stesso spirito di dedizione e di servizio, don Serafino ha auspicato di poter vivere il proprio ministero episcopale nella chiesa lametina.